Regia di Carol Reed vedi scheda film
Film a cui il cinema deve molto, io l'ho visto, in via eccezionale la prima volta, in sala, in una riedizione ed è stato una scoperta da rimanere a bocca aperta, poi lo rivedo ogni tanto in cassetta, anche se non è la stessa cosa.
E' tratto da un romanzo di Greene, che stranamente non ho letto, scritto per lo schermo dallo stesso Greene, con il regista/produttore inglese Alexander Korda, sceneggiato dallo stesso scrittore con Reed e Orson Welles. Un'atmosfera che nessuna altro film di genere è riuscito più a ricostruire: una Vienna subito dopo la guerra, fotografata in maniera magistrale e con degli scorci espressionistici che fanno pensare al cinema tedesco d'epoca, dei volti che appaiono in penombra lungo le strade notturne, che fanno rimanere allibiti.
Un capolavoro di trama, di attori, di fotografia, di musica e di ambientazione, rivedendo questo film ci si spiega come possiamo innamorarci di questa arte, che in questo caso è proprio chiamarla così.Welles appare nella seconda parte ed in maniera magistrale, scoperto in uno squarcio notturno da una finestra illuminata.. eccezionale; come la parte del prefinale dell'inseguimento nella Vienna sotterranea, oppure il viale di alberi autunnale con la Valli che passa gelidamente.
Reed è stato ingiustamente discreditato,aggiudicando il film più a Welles, ma la cosa negli anni si è resa chiara da sola.
Il film vinse a Cannes ed agli Oscar gli fu dato solo quello per la fotografia.
Uni scrittore americano av Vienna chiamato da un amico. Arrivato lo trova morto in circostanze a dir poco misteriose, le cose si complicheranno non poco ed inaspettamente
Antonio Karas rimarrà nella storia del cinema almeno per questa musica e la sua cetra
Atore meraviglioso qui nel ruolo del poliziotto
Qui chiamata Valli, senza il nome, una partecipazione che vale una carriera, peccato che problemi personali le hanno fatto abbandonare il cinema americano, il suo ritorno in Italia non fu dei più fortunati, dato che delle vicende le azzerarono quasi la carriera, ingiustamente
Un grande attore, che nella vecchiaia ha dovuto riparare in Italia, perché in America non gli si perdonava la sua amicizia con Welles
Impareggiabile apparizzione ad effetto, un attore, oltre che un grande regista, che il cinema ha avuto l'onore di ospitare
Regista bravo ed ingiustamente penalizzato da critici mediocri e cechi. Alcuni suoi film sono evitabili, come La Chiave, ma altri sono da rivalutare e ricordare, come Il nostro Agente all'Avana (sempre da Greene), Idolo Infranto, il Fuggiasco, o anche il vituperato Trapezio, che per cecità assoluta viene spesso messo nel dimenticatoio, non perdonandogli il grande successo di pubblico
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