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Terra lontana

Regia di Anthony Mann vedi scheda film

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La recensione su Terra lontana

di callme Snake
8 stelle

I western di Anthony Mann, ed in particolare quelli interpretati da James Stewart, sono tra i più emozionanti e carichi di tensione che il cinema ci abbia offerto, sullo stesso livello qualitativo di quelli di Peckinpah, Ford, Hawks e Boetticher: questo è un dato di fatto. Terra Lontana ha però qualcosa di diverso che lo rende per certi versi superiore ai suoi "fratelli", per altri inferiore. Se le tematiche sono sempre le stesse e il personaggio di Stewart si rivela estremamente simile a quelli di Winchester '73 o The Man From Laramie, quella che cambia, almeno parzialmente, è la struttura del racconto, qui stranamente atonale, per dirla in termini musicali, senza un filo conduttore chiaro o in grado di reggere il racconto. E se questa caratteristica aumenta notevolmente la modernità dell'opera, estremamente libera e "pulsionale" (nel concentrarsi di volta in volta su piccole azioni apparentemente insignificanti o su massacri con lo stesso grado di intensità), d'altro canto, per via della stessa caratteristica, la presa emotiva sullo spettatore è inferiore per esempio a quella del vicino (e shakespeariano) L'Uomo di Laramie. Certo, anche Winchester '73 (secondo chi scrive il suo capolavoro) dava già segni di "follia" e distruggeva la struttura narrativa classica, facendo del caso (del caos) il protagonista principale: eppure gli intenti del protagonista erano chiari e il fucile un lietmotif forte, mentre qui i cambiamenti di rotta si susseguono senza soluzione di continuità, dando vita ad una pellicola superficilamente classica ma in verità eccentrica e rivoluzionaria. Comunque Far Country non è affatto privo di spettacolarità (i paesaggi dello Yukon sono splendidi) ed annovera anche parecchie battute memorabili, spesso pronunciate da uno Stewart sempre più magnetico e ombroso, nella mani di un regista che si concede e riesce a far convivere qui lo sguardo interessato di un bambino e il distacco di un vecchio saggio. Quasi Nouvelle Vague.

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