Regia di James Cameron vedi scheda film
Un terribile nuovo prototipo di T-1000, costruito in acciaio liquido, viene mandato da Skynet nel passato per uccidere John Connor, colui che diventerà nel futuro a venire il leader della resistenza. Ma a difendere Connor ci penserà un Terminator vecchio stampo non meno determinato nel portare a termine la sua missione.
Su Terminator 2 - Il giorno del giudizio, pesa la critica del grande scrittore americano David Foster Wallace (andate a recuperarla in rete perché ne vale la pena) il quale definiva questa fatica di James Cameron nient’altro che un “porno ad effetti speciali” stigmatizzando la retorica insita nella pellicola che, appunto, si salva solo in virtù delle sue favolose trovate tecnologiche. Ma se lo riguardiamo oggi, a bocce ferme, viene da pensare che Wallace sia stato troppo severo con questo ennesimo grande risultato di Cameron - sì, perché nel suo genere di quasi capolavoro si tratta, a dispetto di tutti i limiti presenti. Certo, Wallace individua in maniera implacabile i difetti del film, e giustamente li mette alla berlina: c’è in effetti una retorica di fondo abbastanza insopportabile e un po’ furbina, buttata in pasto allo spettatore in maniera funzionale: la dicotomia netta tra bene e male, gli scambi stucchevoli tra il giovane Connor e il marmoreo Terminator-Arnold (puoi imparare roba che non hai in memoria per poter diventare, diciamo, piú umano e un po' meno imbranato?) fanno venire un pochino di latte alle ginocchia; eppure, nonostante questo il film viaggia molto bene; viaggia a mille all’ora. Sì, qualcosa di sbagliato c’è, ma l’atmosfera cupa-apocalittica e il ritmo che Cameron riesce a creare sono merce rara, e lo confermano come uno dei migliori registi di ispirazione fantascientifica di tutti i tempi. Insomma, se Terminator 2 è in fondo nient’altro che un blockbusterone, è il re dei blockbusteroni, di raffinato, impareggiabile livello. Con buona pace di Wallace, ad avercene, di “porno ad effetti speciali” di cotanta fattura.
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