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Annabelle

Regia di John R. Leonetti vedi scheda film

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La recensione su Annabelle

di giurista81
5 stelle

Prodotto derivativo di una mezza dozzina di classici horror, a partire da Chucky proseguendo con Amityville Horror L'Esorcista. James Wan, indimenticabile regista di Saw, L'Enigmista, lo produce per fare cassa e centra, ben oltre ogni più rosea aspettativa, l'obiettivo (257 milioni di incassi a fronte dei 6 milioni e mezzo investiti). Purtroppo il soggetto di Gary Dauberman (adatterà anche la nuova versione di It dall'omonimo romanzo di Stephen King) non propone nulla di originale e campa su soluzioni adottate da altri. Brutto l'epilogo, tra l'altro con un demone che si dimostra tra i più sportivi e di parola dell'intera storia del cinema. Soluzioni farraginose tappezzano il copione (l'idea della setta satanica, a esempio, poi non sviluppata), un bel frullatone in cui trova campo anche un abbozzo di giallo.

Non è comunque tutto da buttare. John R. Leonetti alla regia trova una rivincita rispetto ai modesti risultati conseguiti in gioventù (si pensi a Mortal Kombat - Distruzione Totale) tanto da aver abbanondato per anni la regia. Validissimo direttore della fotografia, con sontuose prove offerte in Mortal Kombat (1995), Dead Silence (2007), Piranha 3D (2010) e Insidious (2010), Leonetti capitalizza l'esperienza maturata al servizio dei vari James Wan, Alexandre Ajà e Chuck Russell per ripresentarsi dietro alla macchina da presa con un know out tale da permettere al film di beneficiare di soluzioni che gli consentono di conquistare la sufficienza. E' infatti il versante tecnico quello che permettere ad Annabelle di vivacchiare nonostante i limiti del copione. Non mancano infatti momenti concepiti in modo da regalare i classici salti sulla poltrona. Effetti speciali improvvisi, con visioni di diavoli carbonizzati, e un po' di gore offrono soluzioni oramai classiche per gli horror del nuovo secolo.

Convincono abbastanza anche le interpretazioni, in particolare Annabelle Wallis al suo primo vero ruolo importante. Un horror per adolescenti e per chi non è cresciuto con i masterpiece degli anni ottanta.

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