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From What Is Before

Regia di Lav Diaz vedi scheda film

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La recensione su From What Is Before

di EightAndHalf
7 stelle

Lav Diaz è cambiato.

Questo è il ricordo di un cataclisma. Questo è il ricordo del mio paese.

 

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From What Is Before (2014): scena

 

Mula Sa Kung Ano Ang Noon. From What Is Before. Da ciò che (c')è prima. Dunque tornare alle origini, realizzare un percorso da un punto del passato, forse per spiegare qualcosa del presente, forse per illustrare le motivazioni di tale decadenza esistenziale. Allo stesso tempo, però, destare qualcosa di archetipico e ancestrale, in cui la Natura, il Soprannaturale e la Religione diventano ingredienti fondamentali. Ma in tutto questo "andare a ritroso" e "cercare", perché si avverte un costante senso di Fine?

Diaz urla qualcosa di diverso, in From What Is Before, rispetto ai suoi film precedenti. Sono moltissimi i cambiamenti anche stilistici e tematici che si possono riscontrare in questa pellicola di ben 5 ore e 38 minuti, giustamente vincitrice del Pardo d'Oro al Festival di Locarno 2014, ma quello che più stupisce è la straordinaria linearità degli eventi. Diaz posiziona la sua telecamera sempre di fronte a grandi paesaggi ma anche vicino alle persone, ai loro interessi, a volte lanciandosi addirittura in movimenti che "seguano" i suoi personaggi, cosa che non ha mai fatto se non in sporadiche circostanze. Senonché vengono meno i frequentissimi utilizzi della camera a mano, e non si cade mai in quel silenzio assordante e quasi "artificioso", spirituale, che si riscontrava in Florentina Hubaldo, CTE o in Century of Birthing. In From What Is Before si affonda in una materia rigorosa e attenta, riflessiva ma soprattutto narrativa, che mostra una precisa sequela di eventi in un preciso contesto e in un preciso luogo. Si avverte già grande sofferenza nell'idea di contestualizzare temporalmente un non-tempo come quello che viene messo in scena da Diaz, con una scansione cronologica indicata in almeno due momenti dall'apparire di didascalie con tanto di anno e di luogo. Ma anche su questo Diaz sembra imprimere il suo sguardo e riflettere: qui c'è lo scontro quasi mitologico fra Storia e Tempo, fra umanità e natura, e più che mai Diaz osserva l'uomo, più che mai in From What Is Before ci accorgiamo che il regista filippino è sì interessato ai massimi sistemi, ma è soprattutto l'uomo che lo interessa, ed è l'uomo che sta sempre al centro dell'obbiettivo, contemplato, scrutato in lungo e in largo, in attesa di qualcosa, della futura azione. Lo sguardo di Diaz, accorto, registra gli eventi e gli atti, non quelli che fanno la Storia, ma quelli che si disperdono nel vento delle naturali incertezze, o nell'onnipresente scorrere inesorabile dell'acqua (che sempre si sente, che sempre invade la dimensione uditiva). Così, pur contestualizzando nell'indifferenza del cosmo (e nel progredire statico del tempo), lo sguardo di Diaz si fa antropocentrico, interessato alle passioni e alle problematiche umane. Anche se non per questo ottimista nei confronti dell'essere umano.

 

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From What Is Before (2014): scena

 

From What Is Before è un grande film corale, e come tale si costruisce sui personaggi. Dopo l'arrivo di una misteriosa curatrice, Bai Rahmani, che "appare" misteriosamente non appena sorge la luna piena, per poi "scomparire" nel nulla (e la cui apparizione è il momento più alto dell'intero film, con quella musica di percussioni che entra nella mente in maniera quasi invadente), si dipanano le storie degli abitanti di un barrio, la storia di Itang, giovane sorella dell'invalida Joselina (che ricorda sfacciatamente la protagonista di Oasis di Lee Chang-dong); quella di Tony, venditore di vino; quella di padre Guido, sacerdote interessato alla sopravvivenza della comunità; quella di Sito, contadino che in tempi andati adottò il piccolo Hakob dopo averlo salvato dal padre assassino; e infine quella di Helen, venditrice dei più disparati oggetti e dalla misteriosa e sospettosa curiosità. A far coagulare le storie dei personaggi, i misteriosissimi accadimenti che cominciano a verificarsi nel barrio: misteriosi rumori provenienti dagli alberi, strani ritrovamenti di cadaveri, rapimenti di bestiame, profezie apocalittiche da parte di uno scrittore e tantissimi piccoli motori che azionano le dinamiche di ogni singolo personaggio, ognuno dei quali, così come Diaz, alla ricerca di una spiegazione, di ciò che c'è prima, per imporre con disperazione una matrice intellegibile nel mistero della vita.

 

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From What Is Before (2014): scena

 

Come i suoi personaggi, Diaz avverte un bisogno impellente e ancora più urgente rispetto ai più frequenti toni, contemplativi e rallentati, delle sue opere precedenti. Con un ritmo esponenzialmente più svelto (ma sempre attento ai dettagli e ai contesti, sempre in attesa, sempre in costante stato di tensione in un allucinante Nulla), il regista filippino registra i dati precedenti l'avventarsi di un'Apocalisse. Lo scoppio dell'irrazionalità nel barrio cerca di essere colmato dall'appellarsi degli stessi protagonisti all'irrazionale (le supposte capacità curative prima di Bai Rahmani e poi di Joselina), ma la realtà è che molti dei protagonisti stessi cercheranno di districarsi in una terra di arcane e intangibili ambiguità per scoprire la loro personale verità. Se non fosse che anche la verità è morta, e quindi ogni movimento è proteso al nulla, al fallimento: le ricerche del piccolo Hakob, che vuole raggiungere i genitori senza sapere la verità sul suo passato; le indagini degli insegnanti del ragazzo sul passato di questo e sulla verità dell'adozione da parte di Sito; i tentativi, da parte di Itang, di salvare, tramite le preghiere alla Roccia Benedetta della Vergine, la sorella malata Joselina, e di scoprire cosa si cela dietro il rapporto fra questa e Tony; la decisione, da parte di padre Guido, di celare certe verità alla comunità, per tentare di salvare ciò che effettivamente, in realtà, non c'è più; la volontà, infine, da parte del regime totalitario di Marcos, di reagire agli inspiegabili avvenimenti che attanagliano la regione filippina in questione trattandoli come insurrezioni e reprimendoli con una violenza che non fa altro che accelerare il cataclisma. Tutti i personaggi di From What Is Before si impongono sull'inspiegabile, incapaci di ammettere l'inanità dei loro intenti.

 

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From What Is Before (2014): scena

 

Finché, com'è ovvio, la Natura impazza e implode nei lunghi piani-sequenza del regista filippino. La figura umana, che gode di grande importanza a livello estetico nel film, comincia a venire meno, dopo un continuo contrasto figurativo con una natura sempre umida e rigogliosa, decadente nella sua maestosità. Se prima l'uomo sembrava come isolato, preso a sé, considerato nella sua unicità (pensiamo all'immagine della Roccia Benedetta, che copre una piccola porzione di spiaggia rocciosa, dove la figura umana può difendersi dai marosi), lentamente l'uomo va scomparendo, diventando inerte, morendo. Fino all'ultima immagine che è il trionfo delle cose distruttive, e si spegne nel nero della fine con una violenza senza precedenti. Come in ogni film di Diaz, ogni cambio di inquadratura è come una ferita inflitta allo spettatore, un durissimo pugno allo stomaco che spinge a ricominciare da capo, a re-iniziare a impegnarsi, a imporre la propria attenzione e il proprio impegno. Per poi essere delusi e distrutti da una sorta di fallimento dell'immagine. Diaz riconduce il Cinema alla sua natura più illusoria, archetipica e, allo stesso tempo, distruttiva. Nascita e morte, creazione e distruzione, tutto va di pari passo, nella solenne successione di immagini di From What Is Before. E non c'è scampo, il cataclisma arriverà, a sotterrare la nostra presenza (astratta, concreta) su questa Terra.

 

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From What Is Before (2014): scena

 

Nonostante una struttura narrativa quasi troppo invadente (la vera identità di Helen è il momento più debole dell'intero film), Mula Sa Kung Ano Ang Noon è un altro grandissimo film, anche se a questo, Diaz, ci aveva abiutato già da tanto tempo.

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