Regia di Ava DuVernay vedi scheda film
Biopic che più che un omaggio è un insulto alla memoria di Martin Luther King, dipinto dalla Duvernay come un combattente ottuso e partisan (proprio lui!) opposto ad autorità bianche razziste e/o bigotte dal primo all'ultimo. Da evitare.
Maledetti siano i trailers! Non ho l'abitudine di guardarne, ma quello di “Selma” m'è invece capitato di vederlo e quel che ivi ho visto mi ha convinto ad andare a vedere il film in sala. Errore. Mai fidarsi dei trailers, sono sempre (o quasi) pubblicità ingannevole. “Selma” non è un brutto film, badate bene, è un prodotto tecnicamente molto ben confezionato che dimostra che la regista, Ava Duvernay, possiede certamente buon occhio e padronanza del mezzo tecnico. I problemi sono però secondo me più a monte, nell'idea stessa di fare un film così fortemente militante, un film dove tutto è suddiviso in (moralmente) bianco e (moralmente) nero, senza sfumature di grigio che lo rendano reale. Un film che insomma avrebbe calzato come un guanto alla vita di Malcolm X, ma non certo a quella di Martin Luther King. Proprio lui, campione di amore e tolleranza in un Paese dilaniato da odio e ingiustizie. Lui questo proprio non lo meritava! La stessa regista, rispondendo a chi l'accusava di aver fatto un film parziale distorcendo l'immagine di alcuni protagonisti della storia -presidente Lyndon Johnson primo fra tutti-, ha risposto di non essere una storiografa, di non aver fatto un documentario e di non aver perciò l'obbligo di essere oggettiva. Ecco, questo mi sembra un modo piuttosto meschino di porsi. Voglio dire, se faccio un film di -mettiamo- fantascienza, nessuno può venire a dirmi che quel che ho raccontato non è in linea con quanto precedentemente avvenuto in “Guerre stellari” o “Star Treks”, perché appunto è fantascienza e io la mostro come voglio, a patto di restare coerente all'interno della mia opera. Se decido però di fare un film storico, o comunque sullo sfondo di eventi storici, reali, allora non posso più essere né selettivo né tanto meno settario nella rappresentazione dei fatti. Altro difetto del film è l'eccesiva verbosità, con King che praticamente alterna brillanti discorsi in pubblico ad altrettanto brillanti discorsi in privato. Su questo punto il trailer mi ha tradito.
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