Regia di Aleksander Bach vedi scheda film
"Hitman", celebre personaggio del mondo dei videogiochi, torna ad essere riadattato per il cinema da un nuovo regista. Il risultato però è tragico.
Xavier Gens ci aveva provato nel 2007, ma tra problemi di produzione e incertezze registiche il suo "Hitman" era appena mediocre. Stavolta tenta il reboot l'esordiente polacco/tedesco Aleksander Bach, con un risultato ben peggiore. Alcuni buoni presupposti c'erano, come l'impiego di Rupert Friend (che recitava molto bene nell'acclamata serie tv "Homeland") da protagonista e qualche buono spunto in sceneggiatura (co-scritta dallo stesso Skip Woods che aveva già lavorato nel precedente adattamento cinematografico). Però nel complesso Friend risulta troppo impacciato in questo ruolo e Woods si perde in dialoghi mediocri o scontatissimi. Detto questo, "Hitman: Agent 47" poteva superare certe problematiche concentrandosi sul piano visivo ma Bach si dimostra un pessimo regista esordiente e le sequenze, sia action che non, sono orribili. Solo la sequenza di inseguimento in auto, per quanto visivamente brutta, è ben montata e ideata. Per fortuna il tutto dura poco più di un ora e mezza.
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