Regia di Ericson Core vedi scheda film
Piccola ma doverosa premessa: non ho mai avuto modo di visionare lo storico 'Point Break' del 1991, diretto da Kathryn Bigelow. Tuttavia, il solo nome della grandiosa regista appena citata basta per cestinare, definitivamente, l'ennesimo remake in questione (e per questo ci spenderò gran poche parole). Con un cambio di capigliatura, Patrick Swayze e Keanu Reeves vengono sostituiti da tali, più o meno sconosciuti, Édgar Ramírez e Luke Bracey. Dopo un Samuel L. Jackson (e i suoi monologhi) o un Kurt Russell in pelliccia nel freddo Wyoming, qualsiasi prova attoriale equivarrebbe ad una recita scolastica, tra le più scadenti per giunta. Qui però si tocca seriamente il fondale, gli scialbi Bracey e Ramírez non sono altro che i classici bellocci, posti al centro dell'inquadratura nel tentativo di attirare in sala qualche donzella. Totalmente assente una qualsivoglia tecnica di regia o montaggio da parte del regista Ericson Core, per non parlare della banale ed eccessivamente ridicola sceneggiatura. Unica cosa che mi sento il dovere di "salvare" (trailer iniziale di 'The Hateful Eight' a parte) sono gli scenari, molto suggestivi. Essendomi però recato in sala nella speranza di vedere un'opera cinematografica e non un documentario di National Geographic, quest'ultimi di certo non bastano.
'Point Break', 2015. Hollywood non ha proprio intenzione di mollare l'osso, spodestando l'eterno riposo delle "antiche glorie". Probabilmente c'è stato (e ci sarà) di peggio nel panorama blockbusteriano della settima arte, ma ciò non toglie che ci troviamo di fronte ad un prodotto patinato e scialbo, quasi quanto gli stessi protagonisti.
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