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Yakuza Apocalypse: The Great War of the Underworld

Regia di Takashi Miike vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Yakuza Apocalypse: The Great War of the Underworld

di AndreaVenuti
7 stelle

Yakuza Apocalypse è un film giapponese del 2015, diretto da Takashi Miike.

 

Sinossi: Kamiura (Lily Franky) è un boss della yakuza noto per la sua gentilezza verso i civili, tuttavia nasconde un tremendo segreto. Akira (Hayato Ichihara),pupillo del boss, è un ragazzo che prova una stima immensa per Kamiura tuttavia non sa che il suo capo in realtà è un vampiro e ben presto a Tokyo scppierà una lotta per eliminarlo...

locandina

Yakuza Apocalypse: The Great War of the Underworld (2015): locandina

Takashii Miike è un autote infaticabile, sempre in grado di stupire lo spettatore con pellicole audaci ed innovative e questo Yakuza Apocalypse nonostante alcuni evidenti problemi non è da meno.

Miike innanzitutto continua il suo personale percorso di smitizzazione degli yakuza e da questo punto di vista il film presenta divesri aspetti interessanti:

 

 

1) Il boss Kimiura, come anticipato, si presenta in una veste insolita per essere un film di Miike in quanto è un capo esemplare che aiuta i civili e rispetta i suoi sottoposti ma in realtà non è un umano dunque svelato l'arcano; al contrario molti suoi uomini "terrestri" sono dei criminali senza scrupoli.

 

2) I vampiri del film possono cibarsi solamente del sangue dei civili e non di quello dei criminali/yakuza dal momento che qust'ultimo ha un odore tremendo e soprattutto non è nutriente; qui la frecciata di Miike alla malavita organizzata è bella forte poichè ci sta dicendo senza troppi giri di parole che gli yakuza non sono buoni neppure per cibare dei mostri.

 

3) Un personaggio importante del film è consapevole di essere una persona inutile per la società ed una sua battuta lo conferma efficacemente: «Togli la stupidità ad uno yakuza e non gli resta niente».

 

4) Perdità di valore del tatuaggio, da sempre simbolo di riconoscimento ed identificazione dello yakuza, il tutto messo in scena con un'ironia tagliente come testimonia il protagonista Akira che non ha nessun tatuaggio poichè ha paura di farselo, almeno così dice un suo "amico". 

Hayato Ichihara

Yakuza Apocalypse: The Great War of the Underworld (2015): Hayato Ichihara

Un altro aspetto rilevante del film sono una serie di personaggi e situazioni assolutamente bizzare e fuori da ogni schema.

A livello di soggetti, impossibile non citare Bateren un padre vittoriano che trasporta sulle spalle una cassa da morto al cui interno si trova un fucile che spara scosse elettriche (la questione della cassa è un chiaro omaggio a Django di Sergio Corbucci del 1966) oppure Kyoken un folle vestito con un costume da rana che ama prendere la gente a calci in faccia imitando Bruce Lee (idolo di Miike).

Nota di merito anche per Mad Dog, interpretato dall'indonesiano Yayan Ruhian (tra i migliori artisti marziali in circolazione) 

scena

Yakuza Apocalypse: The Great War of the Underworld (2015): scena

Yayan Ruhian

Yakuza Apocalypse: The Great War of the Underworld (2015): Yayan Ruhian

In riferimento alle "situazioni" ci sono due sequenze da menzionare che lascreanno a bocca aperti molti spettatori:

 

1) In un sotterraneo un gruppo di uomini sono incatenati dalla testa ai piedi e sono costretti a lavorare a maglia, inoltre devono essere  educati e gentili verso il loro aguzzino pena botte da orbi; in seguito si scoprirà come questi poveri sventurati siano cibo dei vampiri

 

2) Ad una Yakuza molto importante, ad un certo punto le si fonde letteralmente il cervello (surealismo estremo); poco dopo immagina di coltivare dei bimbi, in modo tale da cibarsene (scena onirica-pop clamorosa).

Takashi Miike

Yakuza Apocalypse: The Great War of the Underworld (2015): Takashi Miike

In avvio si accennava ad evidenti problemi, riscontrabili nella sceneggiatura; il film, questo bisogna dirlo, propone una narrazione discontinua tuttavia in determinati frangenti risulta troppo confusionario con una serie di ellissi mal gestite; sembra quasi di assistere a pezzi di film separati.

Si poteva lavorare meglio su questo aspetto.

 

A questo punto passiamo alla regia, come sempre di qualità quando c'è di mezzo Miike; l'opera inizia in medias res, ormai marchio di fabbbrica del regista, catapultandoci subito dentro l'azione tra scazzottate ed accoltellamenti brutali.

Miike durante gli scontri fa un largo ed efficace uso della macchina a spalla, inoltre in alcuni combattimenti propone uno stile che rievoca quello del suo collega Yoshihito Nishimura (//www.filmtv.it/film/41288/tokyo-gore-police/recensioni/958103/#rfr:none) con teste mozzate e veicoli tecnologici/stravaganti. Infine non mancheranno sequenze più classiche con macchina da presa fissa, utili a bilanciare il ritmo (anche se onestamente sono poco funzionali e prive di mordente).

scena

Yakuza Apocalypse: The Great War of the Underworld (2015): scena

Nonostante una sceneggiatura un po' sgangherata, il film sorpende per una serie di trovate geniali; Miike ci regala l'ennesimo melting pot della sua straordinaria e geniale carriera.

Imperdibile per gli amanti del maestro

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