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Té e simpatia

Regia di Vincente Minnelli vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Té e simpatia

di Baliverna
8 stelle

Qualche lungaggine di troppo, ma il film si può dire certamente riuscito. Il suo centro è il rapporto tra due personaggi particolari: uno studente con qualche problema di maturazione, e una donna con qualche problema nel rapporto con gli uomini. Il disadattamento del ragazzo è evidente per tutti, ed è causato dall'assenza della figura della madre, combinata con un temperamento riflessivo e intimista. Egli cerca nella donna sia la femmina da amare, come pure un po' anche la madre che non ha avuto. Più sfumata, invece, la situazione del personaggio di Deborah Kerr (brava e bella, al solito): si può infatti scorgere in lei una certa tendenza ad innamorarsi di uomini con problemi, che hanno bisogno di lei. Pare che l'uomo virile e autonomo l'attiri molto meno di uno con problemi, specie di timidezza e di debolezza. Il fatto che i due si sentano attirati l'uno dall'altra è abbastanza naturale, mentre non è così scontato che il rapporto avrebbe anche potuto funzionare. Che ne sarebbe stato, infatti, del sentimento di lei, una volta che il ragazzo avesse risolto i suoi problemi e fosse divenuto un uomo nel senso completo della parola? Non sono poche le donne, nella realtà, che quando ciò accade smettono anche di amare un tale uomo, perché ora che non ha più bisogno di loro quasi come un bambino, non si sentono più attirate da lui. Anche questa è una forma di distorsione del sentimento femminile. Quindi è quasi provvidenziale l'epilogo della storia d'amore tra i due, la quale è più un'attrazione determinata dalle loro debolezza che un vero sentimento, maturo e sano. La differenza d'età non c'entra nulla con i problemi dell'insolita coppia. Il film mette anche in evidenza la crudeltà insita nei canzonamenti che in molti gruppi giovanili si fanno contro chi è più debole o ha bisogno di più tempo. Sono vere cattiverie che possono avere effetti devastanti sulla vittima, tra cui il suicidio.
Non è il migliore film di Minelli, ma certo una pellicola degna del suo nome. Un appunto, però, voglio fare: il titolo italiano – che evidentemente vuole tradurre alla lettera quello originale - è appunto troppo alla lettera. “Sympathy” in inglese vuol dire “comprensione”, concetto che è insito nella parola “simpatia”, ma non è certo il primo e più immediato che viene in mente. “Tè e simpatia” sembra il titolo di un musical o di una commedia, tanto più se il regista è Minelli, ed è quindi fuori tema rispetto questo film. “Tè e comprensione” calza infatti molto meglio.
 

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