Regia di Gianluca Maria Tavarelli vedi scheda film
Roberto è un soldato italiano che muore in Iraq, in missione di pace; sua moglie Stefania, infermiera, si arruola con un’organizzazione non governativa per andare in quello stesso lontano Paese e capire cosa stia succedendo laggiù.
Che cos’è veramente la guerra nel 2014? Gianluca Maria Tavarelli, regista da sempre noto per il suo impegno, parte da una domanda di questo tipo per realizzare Una storia sbagliata, un film ‘civile’ destinato al grande schermo in tempi di crisi profonda per la sala cinematografica e di commedie (cinepanettoni, Checco Zalone, star-meteore del web…). Un gesto di grande coraggio senz’altro, al quale partecipano economicamente sia la Rai che il Ministero per i Beni Culturali, con i contributi destinati alle opere di chiaro valore artistico (meritatissimi, va specificato?); una pellicola dalla storia lineare, ma non semplice, e soprattutto dai notevoli contenuti. Di rado la sceneggiatura (del regista, di Leonardo Fasoli e di Angelo Carbone) si perde in qualche leggerezza (la scena della contrattazione do ut des, un minimo stereotipata) e forse nelle due ore di durata complessiva del lavoro avrebbe giovato un po’ di azione in più, per aumentare il ritmo della narrazione che fa troppo affidamento, invece, sui dialoghi. In ogni caso un buonissimo prodotto, diretto con sicurezza e ben interpretato da, fra gli altri, Isabella Ragonese, Mehdi Dehbi, Francesco Scianna, Nello Mascia e Pietro De Silva. 5/10.
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