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Si accettano miracoli

Regia di Alessandro Siani vedi scheda film

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La recensione su Si accettano miracoli

di FilmTv Rivista
4 stelle

È ormai qualcosa di più di una certa tendenza della commedia italiana. La voglia di tornare al natio borgo selvaggio di Zalone, di Ficarra & Picone e ora di Siani racconta anche di come il Belpaese, nella morsa della crisi economica, vuole vedersi rappresentato. Tornando, dopo un preambolo nella grande città (Siani è un manager tagliatore di teste nella Napoli del centro direzionale), a un’Italia provinciale e bucolica in eterna attesa del boom. Ma se Zalone e Ficarra & Picone usano quest’artificio per cercare di raccontare squarci del nostro incerto presente, Siani si abbandona completamente al registro favolistico nel tentativo deliberato di distrarre lo spettatore. Intorno all’idea delle finte lacrime della statua di un santo, l’ormai popolarissimo napoletano dagli occhi blu costruisce un rassicurante mondo da cinema parrocchiale fatto di una comicità tutta giocata sulla fisicità, oltre che su un gruppetto di bambini simpatiche canaglie, su Fabio De Luigi (uno sparring partner che più di una volta ruba la scena al protagonista) e sulle battute dello stesso Siani, spesso anticipate dallo spettatore per via della loro costruzione meccanica. E qui sta il difetto principale del film: nell’autocensura di Siani. Che si dimentica dell’improvvisazione da folletto imprevedibile del palcoscenico per rinchiudersi un rigida gabbia dorata che sa di déjà-vu a ogni inquadratura, come nell’inconcludente storia d’amore con la fioraia cieca di chapliniana.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 2 del 23

Autore: Pedro Armocida

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