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Noi e la Giulia

Regia di Edoardo Leo vedi scheda film

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La recensione su Noi e la Giulia

di AndrewTelevision01
8 stelle

Edoardo Leo, Luca Argentero, Stefano Fresi

Noi e la Giulia (2015): Edoardo Leo, Luca Argentero, Stefano Fresi

Un venditore di auto torinese di nome Diego (Luca Argentero), insoddisfatto della propria vita e dei propri insuccessi, viene spinto dal padre il quale, in punto di morte, gli consiglia di trovare un impegno che gli cambi la vita. Casualmente incontra Fausto (Edoardo Leo) e Claudio (Stefano Fresi), un televenditore e un disoccupato, prossimo al divorzio (entrambi sono romani). Tutti e tre decidono di allearsi per acquistare un casale in campagna, ma varie vicende, che interesseranno il luogo, complicheranno lo svolgimento dei lavori, ai quali parteciperanno anche un militante comunista di nome Sergio (Claudio Amendola), un bracciante ghanese, Abu (Rufin Doh Zeyenouin) e una ragazza incinta, Elisa (Anna Foglietta). 

Edoardo Leo, Stefano Fresi, Luca Argentero, Claudio Amendola, Carlo Buccirosso

Noi e la Giulia (2015): Edoardo Leo, Stefano Fresi, Luca Argentero, Claudio Amendola, Carlo Buccirosso

A volte vedere questi film mi fa sentire di stare a casa. Ma perché questa frase? Ce ne sono altri di film per cui potrei dire la stessa cosa, ma lo spirito di collettività in questo film tende a superarne di altri: é stata una genialata, quella del regista, di caratterizzare gli aspetti politici dei personaggi. Li abbiamo tutti: il razzista, il rivoluzionario, il camorrista (sì, lo considero un aspetto politico) e molti altri. Amendola é stupendo. Credo sia l'unica sua vera grande interpretazione: vederlo atteggiarsi con frasi volutamente provocatorie, suscita in me ilarità e non poco. Secondo me, avrebbe dovuto vincere lui la nomination come migliore attore non protagonista, vinta quest'ultima da Buccirosso, quale ha interpretato Vito, un capo della camorra. Sinceramente, ha interpretato di meglio come ad esempio Paolo Cirino Pomicino ne "Il Divo", ma va bene anche così. Anche a livello di stereotipi troviamo il polentone, il terrone, quello del centro e il nigeriano. Sembra essere una sorta di lotta contro il razzismo, ma soprattutto una rappresentazione più che grottesca della ricerca del lavoro in Italia, deviata da minacce di lavoro, presenti nella pellicola. É metaforico anche il rapporto che i protagonisti hanno con la Giulia, ovvero l'auto infernale che pervade l'intero casale: le sue canzoni classiche daranno un'aria melodica al casale, rendendolo magico. 

Probabilmente un piccolo, ma grande (capo)lavoro.

8.

 

 

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