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Noi e la Giulia

Regia di Edoardo Leo vedi scheda film

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La recensione su Noi e la Giulia

di will kane
6 stelle

Tre quarantenni, in un punto della vita in cui si ritrovano in crisi piena, si incontrano casualmente, complice un agente immobiliare che fissa con tutti insieme per far loro vedere un casolare da rimettere in sesto in aperta campagna: pur assurda, la situazione fa sì che i tre decidano di mettersi in società per farne un agriturismo, un pò come ultima spiaggia, un pò per ritrovare rispetto e fiducia di se stessi. Messisi all'opera, vedono arrivare un tipetto dall'aria sbruffona, a bordo di una Giulia che spara note di musica classica ad altissimo volume: l'ometto chiede loro il pizzo, dato che è un membro della camorra organizzata, ma viene sequestrato dai tre, divenuti quattro per l'arrivo di un creditore di uno di loro, e le faccende si complicano un bel pò. Poi arriveranno anche una ragazza incinta, e due guagliuncelli affiliati ad un clan... Il terzo film diretto da Edoardo Leo, tratto dal libro "Giulia 1300 e altri miracoli", di Fabio Bartolomei, ha avuto un discreto successo di pubblico, e conquistato diversi premi, tra Nastri d'argento, David di Donatello, Ciak d'oro e altro: c'è da dire, subito, che è una commedia con un buon impianto di scrittura, spesso spinge a sorridere, anche se non dipinge un bel quadro italiano, è ben recitata, anche e soprattutto dai caratteri secondari, vedi il comunista irriducibile di Claudio Amendola ed il guappo'e niente di Carlo Buccirosso, il quale è uno dei talenti comici più sottovalutati del cinema e teatro italiano (magari il toscano messo in bocca alla pur brava Anna Foglietta, non è impeccabile, ma ci si può passar sopra...). Quel che un pò smorza gli entusiasmi su questo film comunque garbato e da consigliare, è l'ultimo terzo di storia, che prende un verso non dissimile dalle commedie di Massimiliano Bruno, con camorristi da operetta, soluzioni che si trovano in uno schioccar di dita, ed un buonismo un pò di maniera che fa sfumare parte dell'effetto positivo suscitato. Però Leo è uno in gamba, sia davanti che dietro alla macchina da presa ( ha un'eleganza di inquadratura che ricorda il miglior Nuti), e si spera possa fare ancor di meglio.

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