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Noi e la Giulia

Regia di Edoardo Leo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Noi e la Giulia

di hallorann
4 stelle

L’incipit è vecchio come la promessa che ogni anno ci sarà la ripresa economica. Tre falliti (ma davvero lo sono?) che hanno perso il lavoro e/o gli affetti, senza conoscersi, creano una società per acquistare un casale di campagna, da ristrutturare e rilanciare come agriturismo. Ai tre si unisce il compagno Sergio, creditore del coatto Fausto. Gli altri due soci sono i pavidi e tranquilli Diego e Claudio. Un camorrista di piccolo calibro al volante di una Giulia 1300 viene a offrire protezione, prima ancora di cominciare con i lavori. Il sanguigno Sergio lo manda ko e decidono di “sequestrarlo”. Sotterrano la Giulia nella buca adibita a piscina, ma non hanno fatto i conti con un mangianastri che diffonde la musica classica preferita di Vito. Intanto nel casale arrivano altri tre camorristi ad offrire sempre la stessa cosa. Elisa, ragazza alternativa assunta per le pulizie, si trasforma nella regina dell’agriturismo. Fioccano i clienti, grazie anche alla leggenda di Giulia inventata ad hoc per la situazione.

locandina

Noi e la Giulia (2015): locandina

NOI E LA GIULIA è una commedia disimpegnata, marchio di fabbrica di Fulvio Lucisano e figlie. E’ una commedia che sembra scritta dall’ex Presidente della Repubblica Napolitano, le larghe intese come filosofia e messaggio “subliminale”, trattativa Stato e mafia compresa nel pacchetto. L’attore regista - e sceneggiatore con Marco Bonini - Edoardo Leo è il coatto destroide e ottuso Fausto, ex venditore di orologi e presunto amico di vip; Luca Argentero è il costernato Diego, ex venditore di auto; Claudio ex ristoratore incline al pessimismo e al beneficio del dubbio; Elisa col pancione è il tocco femminile, una mani di fata con accento alla Boschi; Sergio è il comunista duro e puro che sfoggia magliette brand (se il concetto non fosse chiaro), snocciola regole sindacali, slogan e luoghi comuni ideologici che la bravura di Claudio Amendola non fanno cadere nella macchietta; Vito è il personaggio più interessante, un camorrista raffinato, è il volto umano della criminalità, la quale se non si riesce a debellarla bisogna conviverci (sic!). I quattro soci, infatti, non avendo il coraggio di denunciarlo lo inglobano nell’agriturismo con un ruolo, come fece all’incirca Berlusconi con il boss Mangano, lo stalliere di Arcore. E’ sempre una commedia per carità, ma considerate le ambizioni alte del regista che cita Scola e Monicelli nelle interviste e nelle conferenze stampa, questo è ciò che trapela dal suo occhio pseudo impegnato. Certo quella messa in atto dal capopopolo Sergio è una resistenza ad oltranza che crolla o forse no nel finale, con morale consolatoria sulla generazione dei quarantenni. Sta di fatto che prevale un’aria da “Patto della crostata, da Nazareno” fuori tempo massimo, da volemose bene, tarallucci e vino a tutti i costi. Come interprete e regista Edoardo Leo ricorda un po’ il terrificante Pino Quartullo, oggi dimenticato ma che negli anni novanta ci ha lasciato alcune “perle” cadute nell’oblio della commedia italiana. Argentero è bravino, Fresi è un Battiston molto meno simpatico, Amendola è gagliardo, la Foglietta banale, Buccirosso una spanna sopra gli altri.

Claudio Amendola

Noi e la Giulia (2015): Claudio Amendola

Carlo Buccirosso

Noi e la Giulia (2015): Carlo Buccirosso

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