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I pinguini di Madagascar

Regia di Eric Darnell, Simon J. Smith vedi scheda film

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La recensione su I pinguini di Madagascar

di Houssy
5 stelle

I Pinguini sono semplicemente l’unica parte indelebile di Madsgascar, film passabile che segnò un nuovo limite di mediocrità nel mondo dell’animazione, fissando un gradino più in basso gli standard, di ciò che che dovrebbe essere accettato come semplicemente sopportabile. Grazie alla loro scintilla di ammaliante anarchia, i Pinguini hanno dominato i tre film dedicati al franchise Madagascar, meritato una serie tv tutta loro ed infine sono approdati al cinema in una pellicola in cui la fanno da padroni assoluti. Dispiace quindi notare che i nostri amici in tuxedo, una volta fatto il gran salto sul grande schermo, hanno perduto la succitata follia anarchica a favore di una trama convenzionale, con pochi guizzi e pochissime sequenze non dimenticabili. Il tentativo di salvare il mondo pinguino da parte di Skipper, Kovalsky, Riko e Soldato non regala mai vera emozione, incontrollata pazzia o vero divertimento, restando solo in superficie e lasciandosi dimenticare fin troppo velocemente. A poco servono il rutilante inizio e la scatenata sequenza veneziana, una volta introdotti nuovi bidimensionali personaggi e fatta marciare la trama sui convenzionali binari della banalità, dell’ombra anarchica dei pennuti bianco neri resta ben poco, confermando ancora una volta, se davvero ce ne fosse bisogno, la profondissima crisi di idee che sembra ammorbare l’animazione odierna. Prendendo atto dell’endemica difficoltà di partorire un pensiero originale (questa mediocrata l’hanno scritta in 3, il soggetto addirittura in 4) non resta che contemplare la sconfortante situazione in cui versa l’animazione per bambini, ostaggio di seguiti inutili (Dragon Trainer, Planes…) e spin off privi di costrutto, proprio come questo film. Dispiace constatare una lenta ed inesorabile discesa verso il basso di un genere che in passato ha regalato pietre miliari e riflessione. Baluardo di idee a volte innovative e frontiere da abbattere, spesso unico raggio di sole in un panorama piatto e plumbeo fatto di ripetitività ed edulcorazione, l’animazione è negli anni peggiorata molto, perdendo via via la sua carica eversiva ed innovativa. Piuttosto che spingersi oltre, si è preferito affidarsi a schemi e personaggi già rodati, impoverendo di fatto un’arte che soffre già tantissimo. Non fate l’errore di liquidare il cinema animato come esclusivo appannaggio dei più piccoli, certo il mezzo d’espressione a cui si affida va nella direzione dei nostri figli, ma di fatto spesso parla a loro come adulti. Questa deriva tossica, affidata a protagonisti e snodi narrativi riconoscibili, prevedibili e sempre uguali a se stessi, danneggia il pubblico e il cinema, abituandoci lentamente a non pretendere più nulla dall’intrattenimento per ragazzi. I tempi di Gremlins sono fottutamente lontani.

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