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Regression

Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film

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La recensione su Regression

di marcopolo30
3 stelle

Arriva da uno dei registi più attesi, una delle peggiori delusioni di questo 2015 al cinema. Thriller che punta tutto sulle atmosfere misteriose in stile “The Others” ma lo fa poggiando sulle fragilissime basi di una sceneggiatura stracolma di incongruenze.

Sembra proprio che questo 2015 al cinema riesca a riservarmi solo enormi delusioni, soprattutto da parte di quegli autori da cui mi aspetto di più. E se il “Blackhat” di Michael Mann mi aveva causato più perplessità che gioie, ancora peggio mi è andata con “Regression” di Alejandro Amenabar, film visto in Spagna in una sala di cinema uscendo dalla quale la mia fidanzata -che in questioni cinematografiche è solita fidarsi di me- mi ha chiesto se ero proprio sicuro che questo filmetto e “The Others” fossero dello stesso regista. E in effetti come darle torto? Qui siamo di fronte a un thriller il cui obiettivo è chiaramente quello di ricreare le medesime atmosfere del sopracitato capolavoro, scavando ancor più a fondo in quel che sembra ossessionare Amenabar: la differenza tra verità vera, diciamo così, e verità apparente. La differenza con “The Others” sta però nella solidità della storia, a prova di bomba quella, fragile come un castello di sabbia questa. Data la natura del film non posso entrare in dettagli sulle incongruenze di copione senza dar vita a spoilers, cosa che detesto, e quindi me ne asterrò, ma non posso non mettere l'accento su quello che -a visione completata- risulta un contenitore ben realizzato a livello tecnico ma assolutamente vuoto quanto a contenuti. Preoccupante che Amenabar, genietto giovanissimo negli anni '90 con 4 centri da cento punti l'uno dal 1996 al 2005, sia poi riuscito a realizzare solo due pellicole mediocri nel decennio successivo. Questa sì che è una regressione!

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