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Dio esiste e vive a Bruxelles

Regia di Jaco Van Dormael vedi scheda film

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La recensione su Dio esiste e vive a Bruxelles

di alfatocoferolo
10 stelle

Visionaria, dissacratoria, divertente e poetica, una pellicola di cui si sentiva il bisogno.


Immaginate che Dio non sia morto, come dice Nietzsche ma, tutt'altro, sia vivo e vegeto oltre che un po' sadico e parecchio annoiato e passi le giornate al suo PC organizzando la vita degli uomini e inventando per loro sempre nuove afflizioni. Scoprirete che non è la sfortuna ma sono le sue leggi a stabilire che più una donna vi piace e maggiori saranno le probabilità che non vi ricambi e lo stesso dicasi sulla legge che stabilisce come la fila accanto scorra sempre più veloce della vostra.
La piccola Ea, figlia di Dio e sorella di Gesù, non approva i metodi del padre, un personaggio sboccato e volgare che tormenta le sue creature umane per il solo piacere di farlo, decide così di manomettere il suo PC e mandare un messaggio sul cellulare di ogni abitante della terra, rivelando ad ognuno la sua data di morte, dopodiché scappa sulla terra decisa ad arruolare altri 6 apostoli e scrivere il Nuovo Nuovo Testamento. Da questo momento il film prenderà una piega nuova e pullulante di invenzioni e citazioni da lasciare a bocca aperta. Ogni apostolo porterà con sè una storia da raccontare, delle visioni da esprimere attraverso sogni indotti da Ea, su tutte: la danza della mano morta di Aurélie sulle note di Lascia ch'io pianga di Handel e la scena in cui il pesce fantasma canta la struggente La Mer di Charles Trenet. Tra l'altro il pesce è un simbolo esoterico della tradizione cristiana, difficile credere ad una coincidenza. In greco infatti il termine che lo indica è Ictus ovvero l'acronimo di Iesûs Christós Theoû Uiós Sotér (Gesù Cristo, figlio di Dio Salvatore).
Immagini sorprendenti, un'ironia assolutamente imperdibile verso la religione ed i suoi assiomi, humor nero, attori bravissimi ed una colonna sonora che, personalmente, mi ha regalato la sorpresa di trovare un mio quasi concittadino: il Salvatore Adamo che intona la malinconica Tombe la neige, la cui versione originale era, nemmeno a dirlo, l'italianissima Cade la neve. Insomma un film necessario.

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