Regia di Jaco Van Dormael vedi scheda film
Un inizio sorprendente e fulminante con quel Dio (bastardo fino al midollo..) intento a giocare con il Suo Mondo come un ragazzino con la play station , mentre la sua famiglia vive segregata in un appartamento nel centro di Bruxelles.
Famiglia , già , perchè nella sfrenata fantasia del regista Jaco Van Dormael, Dio non solo ha una moglie sottomessa ed un figlio scappato di casa per rincorrere chissà quali ideali, ma ha pure una figlia , la secondogenita Ea, che ad un certo punto non ne può più di sottostare alle angherie del padre e decide di dare una svolta alla sua vita ed a quella del mondo sabotando il lavoro dell'impossibile genitore.
E qui ha inizio un racconto che oscilla disordinatamente tra il grottesco, il surreale, l'onirico, l'iperrealistico , favola, dramma sociale, il tutto supportato da battute pregne di sarcasmo ed altre facili perle di saggezza degne di un cioccolatino natalizio , in un amalgama cha a tratti stordisce in altri annoia mortalmente in quanto ripetitivo e stucchevole , mentre in alcune scene strappa una sana risata ed è impossibile esimersi dal condividere le scelte dei protagonisti ...e del regista.
Troppa carne al fuoco, come si dice , e qualche pezzo risulta bruciato mentre altri poco cotti .
Non è ben chiaro dove il regista voglia andare a parare, difficile per me comprendere se il suo è stato un tentativo di metterci in guardia da uno stile di vita super tecnologico o semplicemente trasmettere il caro vecchio messaggio di vivere ogni giorno come fosse l'ultimo.
Su tutto però una cosa è certa, la sua convinzione che tutto il mondo sia diretto da un Dio è più che salda , sia esso un uomo cinico e maschilista sia una fragile (...ma non troppo ...) romantica Signora....
Non saremo mai liberi ?!
Non saremo mai in grado di gestire la nostra vita ?!
Soltanto seguire gli eventi e decidere di conseguenza con però la certezza che ad ogni momento quelle Mani e quella Mente saranno sempre pronte a manovrare le nostre scelte.....magari seguendo un capriccio ...in buona o cattiva fede....?!
Un lavoro appena sufficiente grazie soprattutto ai tre protagonisti principali :
un Dio superlativo interpretato da Benoit Poelvoorde ..
la Madre , che Jolande Moreau interpreta sulla falsariga di un suo precedente personaggio nel film "Louise e Michel " , comunque sempre in parte ....
e la deliziosa Ea , Pili Groyne, secondogenita acuta ed intraprendente che disgraziatamente ha sottomano una sceneggiatura un pò confusa ...
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