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Dio esiste e vive a Bruxelles

Regia di Jaco Van Dormael vedi scheda film

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La recensione su Dio esiste e vive a Bruxelles

di alan smithee
8 stelle

FESTIVAL DI CANNES 2015 - QUINZAINE DES REALISATEURS

La Quinzaine quest’anno ha l'onore di accogliere nella sua vetrina il gran regista belga Jaco Van Dormael, l'autore di Toto l'heros, e, nel suo complesso, di quattro film memorabili in più di vent'anni caratterizzati dalla capacità di confrontarsi ogni volta con uno stile unico e originale che spazia dalla favola più smaliziata e sentimentale, al cupo noir in cui vita e morte si alternano come in un tragico fatale rimpiattino mosso dal caso e dal destino.

Pili Groyne

The Brand New Testament (2015): Pili Groyne

 

Con THE BRAND NEW TESTAMENT il gran regista belga tralascia il colossal, peraltro di ottima fattura, che gli ha fatto impiegare oltre dieci anni per ultimare Mr. Nobody e fa ritorno alla città natale di Bruxelles per immaginarla dominata da un Dio capriccioso e volubile, che agisce tramite un suo computer disponendo di vita e di morte come un suo arbitrio totale.

A casa costui è un padre autoritario e scontroso, con moglie sottomessa e teledipendente e una figlioletta di nome Ea che, esasperata da tanta cattiveria, decide di vendicarsi.

La piccola riesce a sabotare la tetra macchina divina paterna e comunica a tutti i cittadini via sms quanto rimane loro da vivere, in un tragico countdown che spiazza e impone bilanci spesso imminenti, di certo senza preavviso, generando confusione, panico, sconcerto.

La ragazza si impone di riscrivere, con l'aiuto di un clochard, un nuovo testamento più giusto e razionale, coadiuvata per questo da sei nuovi apostoli, scelti a caso tra la folla.

Catherine Deneuve

The Brand New Testament (2015): Catherine Deneuve

 

Come (o quasi) nel capolavoro di Toto l'heros, Van Dormael torna dunque alla favola cupa e sanguigna che sprigiona sarcasmo e battute aspre, ma efficaci, sui limiti e sulla pochezza della specie umana, facendo riaffiorare il lato nascosto, quasi invisibile, ma buono di una umanità esasperata, che tuttavia non si arrende.

Benoit Poelvoorde è Dio in versione comicamente ed irresistibilmente blasfema e capricciosa,

Catherine Deneuve amoreggia con un gorilla che la rende felice dopo anni di grigiore e vacuità  tipica dell'alta società; Yolande Moreau, infine, impersona la moglie di Dio con un minimalismo irresistibile e trascinante. The brand new testament una perla che ci fa ritrovare un cineasta raro e parco a livello produttivo, al suo stato migliore.

In sala al Festival di Cannes, un delirio di applausi per un film che ricorda, per l'entusiasmo contagioso che e' in grado di suscitare tra il pubblico, il delirio dello scorso anno riservato al film Whiplash. Un film di cui sentiremo parlare a lungo.

 

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