Regia di Peter Weir vedi scheda film
Ingannevole film retorico a tesi. Vorrebbe esaltare la poesia (con qualche suggerimento di rifiuto per le altre materie e forse perfino per le altre arti), ma di fatto esalta solo l'irrazionalismo e il vitalismo (nietzschiano o futurista), attraverso gratuite trasgressioni imposte dall'alto: il professore per prima cosa fa togliere le pagine introduttive del libro di testo, senza darne motivi; è vero che le frasi lette sono ridicole e criticabili, ma non da rifiutare con un più arrogante autoritarismo; e così continua, per tutto il film, con ordini trasgressivi (salire sui banchi, camminare in modo stravagante, ecc.), che suscitano graduale entusiasmo in alcuni, ma senza giustificazioni. Anche l'esaltazione del carisma, che ha entusiasmato tanti insegnanti, non mi convince affatto: fra i personaggi più carismatici del xx secolo ci sono stati Hitler, Stalin, Mussolini, Franco, Komeini, e non si sono certamente imposti in modo regolare, nel rispetto delle leggi. La questione è complessa e non riguarderebbe il film, se non fosse che esso fa leva proprio sul messaggio trasgressivo, presentato come realizzazione della propria personalità e come modello educativo. Solo retoricamente abile, senza genialità, impone queste considerazioni, che ne tolgono valore anche tematicamente.
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