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Susanna

Regia di Howard Hawks vedi scheda film

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La recensione su Susanna

di LorCio
10 stelle

È la storia di una donna libera (Katherine Hepburn) che corteggia un uomo impegnato (Cary Grant); meglio ancora un paleontologo inetto e serioso, promesso sposo ad una donna castrante (Virginia Walker), corteggiato da una ricca eccentrica e viziata. Ecco un triangolo: Hepburn entra in scena per dimostrare l’inadeguatezza del partner iniziale e vuole formare una nuova coppia attraverso la sostituzione di un partner iniziale con uno ideale (se stessa). Non è Grant a capire che la sua partner ideale è Hepburn ma Hepburn stessa ad essere presentata in un modo così divertente e dinamico da mettere in chiaro immediatamente l’inadeguatezza dell’antitetica e statica Walker. Ad una donna maliziosa e sempre più consapevole della propria identità di genere corrisponde un uomo che appare comico perché agisce secondo schemi fissi che lo portano inevitabilmente a scontrarsi col mondo circostante. La rigidità degli uomini, che non ha a che vedere con l’eventuale eleganza (Cary Grant è elegante e affascinante ma anche rigido e goffo), si contrappone formalmente alla grazia e dunque la meccanica dei gesti maschili.

 

Cary Grant, Katharine Hepburn

Susanna (1938): Cary Grant, Katharine Hepburn

 

A dieci anni dall’avvento del sonoro, il dialogo, perfettamente integrato nella logica narrativa classica, è lo strumento principale per veicolare l’informazione narrativa: si esalta attraverso doppi sensi, allusioni e ripetizioni che conferiscono non solo una copertura sessuale possibile soltanto per mezzo dello speech, ma anche il comico sospetto che i personaggi non siano in grado di cogliere davvero la natura maliziosa delle proprie parole. È la parodia di una storia d’amore tradizionale: l’amore non sorge per motivi sentimentali, non fa nulla di pratico; quello che i due fanno è un po’ come dei giochi; si divertono insieme e non è da escludere che le cause di questo atteggiamento siano da accreditare ai limiti della censura.

 

Katharine Hepburn, Cary Grant

Susanna (1938): Katharine Hepburn, Cary Grant

 

Tra virilità messe in dubbio (Grant in vestaglia da donna) ed accumulo di equivoci (la prigione), con un leopardo a piede libero e la distruzione dello scheletro di un brontosauro ricostruito da Grant, il film racconta un mondo alla rovescia raggiungendo livelli di follia difficilmente eguagliabili: solo a questo punto, nonostante il crollo, Grant capisce che il suo amore è basato sul divertimento che gli era precluso al principio con Walker. Ma non è Grant a capirlo: nella sua circolarità narrativa, Susanna! decreta il trionfo della donna nell’antagonismo con l’uomo, della sua continua e cosciente, seppur segreta, strategia della seduzione, condotta fuori, però, da ogni convenzionalità.

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