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Tutto molto bello

Regia di Paolo Ruffini vedi scheda film

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La recensione su Tutto molto bello

di mm40
1 stelle

Due futuri papà abbandonano momentaneamente le mogli in ospedale, prossime al parto, per andare a pranzare. Quella che dovrebbe essere una pizza veloce, presto si trasforma in una giornata d'incubo, fra mille imprevisti e complicazioni.

Tutto realmente orribile, largamente al di sotto del concetto di 'digustoso'. Che Ruffini non fosse un attore, si sapeva da tempo; nel 2013 ci aveva inoltre dimostrato di non possedere alcun tipo di competenza neppure come regista (Fuga di cervelli); mentre girava questo Tutto molto bello, infine, cercava la botta di pubblicità infamando in diretta nazionale Sophia Loren, come dire: l'emblema vivente del cinema italiano, suscitando violente polemiche. E l'insulto al cinema è proseguito quindi sul grande schermo, con questa operina amatoriale realizzata in estrema povertà di idee e in totale assenza di capacità artistiche; se Ruffini - qualcosa di buono lo si può anche dire, perchè no? - affiancato a un attore vero riesce a risultare una spalla mediocre (io ci ho provato, questo era il massimo), quando si trova da solo al centro della scena è un vero sfacelo, il che fa anche pensare che la recitazione non sia il suo mestiere vista la carriera ormai lunghetta. Ma nel cast non è neppure il peggiore: c'è un napoletano (tale Frank Matano) le cui battute non vanno oltre a "uè uè stammi bbuono 'n coppa a 'o Vesuvio", un Pupo in veste di guest star (e nei panni di sè stesso) che trovandosi qui lascia pensare che non se la passi granchè bene, la malcapitata Chiara Francini e un'accozzaglia di attorucoli improvvisati che spesso balbettano o si fermano nel mezzo di una battuta, fra i vari limortaccitua, masticazziaò e terompoerbucioderculo che svolazzano senza sosta dal primo secondo all'ultimo del film (e pensare che dovrebbe essere una commedia sulla maternità!). Gli errori palesi in regia (attori che recitano fuori asse, inquadrature incomprensibili) sono degni di un manuale, chiaramente come esemplificazioni di cosa non fare mai in alcun modo; la sceneggiatura è di Ruffini e di Giovanni Bognetti, Guido Chiesa e Marco Pettenello: forse uno ha procurato la carta, un altro la penna, uno ha scritto il titolo del film e il quarto ha detto "ok, capolavoro, giriamo". Un film greve, malconcio e superfluo. 1/10.

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