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Il racconto dei racconti

Regia di Matteo Garrone vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il racconto dei racconti

di ethan
6 stelle

Il film narra tre storie, indipendenti, ma con un finale in comune: in La cerva, nel Regno di Selvascura una regina sterile (Salma Hayek) e il re suo marito (John C. Reilly), vengono convinti da un negromante che l'unico modo per rimanere incinta sia far cucinare il cuore di un drago marino da una vergine; la caccia ha buon frutto, il re muore, ma il sortilegio viene effettuato ed entrambe le donne rimangono gravide (una per aver bevuto l'intruglio e l'altra per l'inalazione dei suoi fumi di cottura) e partoriscono figli identici, che diventano amici inseparabili. Il figlio della vergine è però inviso alla regina che tenterà in tutti i modi di ostacolare il loro rapporto fraterno.

Ne La pulce si narra che, nel Regno di Altomonte il re (Toby Jones) tiene nella sua camera una pulce che, diventando gigantesca, muore: egli darà in sposa la figlia Viola (Bebe Cave) a chi riconoscerà dall'odore qual era la bestia che lui custodiva così gelosamente, ma sfortuna vuole che sarà un orco (Guillame Delaunay) l'unico a superare la prova, con 'somma gioia' della ragazza.

In Le due vecchie, ambientato nel reame di Roccaforte, il lussurioso sovrano (Vincent Cassel) sente una voce di donna, della quale subito rimane affascinato, ignaro del fatto che sia Dora (Hayley Carmichael), che vive con la sorella Imma (Shirley Henderson) e tutte due sono anziane e decrepite; con l'inganno, Dora le mostra un dito della mano e gli dice di tornare una settimana dopo.

'Il racconto dei racconti' è il primo film di Matteo Garrone ad essere una co-produzione internazionale (Italo-franco-britannica) di un certo peso, per budget (12 milioni di euro) cast artistico e tecnico coinvolti, ma il risultato è certamente inferiore alle aspettative: la sceneggiatura, scritta a otto mani dal regista con Ugo Chiti, Edoardo Albinati e Massimo Gaudioso, è tratta da alcune storie contenute ne Lo cunto de li cunti dello scrittore campano, vissuto tra il Cinquecento ed il Seicento, Giambattista Basile.

Il precedente film di Garrone, 'Reality' in effetti, possedeva un inizio fiabesco e forse proprio questo ha spinto l'autore romano ad addentrarsi ancor più in tale forma di letteratura ma ciò che ne sortisce è uno strano ibrido tra il racconto fiabesco (pozioni magiche, orchi, incantesimi, streghe) e alcuni elementi fantasy (specie nel primo episodio, con il drago marino all'inizio ed il mostro delle caverne che sembrano arrivare direttamente dalla saga de Il signore degli anelli) che suscita ammirazione più per come Garrone ha saputo gestire il comparto tecnico - ottime le scenografie e i costumi, la fotografia del cronenberghiano Peter Suschitzky e la musica di Alexandre Desplat - e filmare il bel paesaggio naturale usato da quinte che per il significato intrinseco delle tre storie(lle), che parlano di temi universali come invidia, egoismo, avidità e lussuria.

Altalenante il lavoro con gli attori, con Salma Hayek apparsa impacciata, Vincent Cassel di routine e John C. Reilly, subito 'sacrificato' dallo script, mentre il meglio lo danno Toby Jones, re 'entomologo', la scoperta Bebe Cave, figlia vittima dei suoi capricci e il veramente spaventoso Guillame Delaunay, nel ruolo dell'orco dall'olfatto sensibile.

Voto: 6,5 (v.o.s.).

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