Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Ogni epoca, dalla preistoria al prossimo futuro, ha avuto il suo Fantozzi, le sventure del quale iniziano nel momento stesso della Creazione. Perso l'accesso al "Giardino dell'Eden", a causa di un certo interesse per ... una mela, lo vediamo alle prese con dinosauri ed altre "piacevolezze" preistoriche; poi, tra le varue "incarnazioni", quale povero contadino ebreo ai tempi della dominazione romana; un crociato preda di un dissidio sentimentale; un rissoso sanculotto; un kamikaze poco motivato; lo ritroviamo nei nostri giorni, protagonista suo malgrado di una giornata di violenza negli stadi. Lo immaginiamo, infine, nel futuro; anche nei decenni venturi Fantozzi è destinato a subire ! "Superfantozzi" è il quinto dei film dedicati all'"incassatore" per eccellenza, Fantozzi, soggetto creato ed interpretato da Paolo Villaggio. La regìa è affidata a Neri Parenti; condividono le scene con l'artista genovese Gigi Reder, nel ruolo del "Filini" di turno, loquace, servile nei confronti dei potenti e ... decisamente debole di vista, a danno del povero Fantozzi; Liù Bosisio e Plinio Fernando, nelle vesti rispettivamente di compagna e figlia del protagonista, dall'aspetto trasandato e sgradevole, eppure le uniche persone che provano affetto per il nostro. Sin dagli albori dell'umanità, Fantozzi ha un antagonista, interpretato di volta in volta da Luc Merenda. E' un giovane aitante, di bella presenza, molto sicuro di sè; un esemplare umano decisamente meglio riuscito del dimesso protagonista. Egli si accompagna ad una donna (Eva Lena), altrettanto graziosa e con ogni evidenza innamorata di lui, "sogno proibito" di Fantozzi, il quale, invaghendosi di lei, non ne ricava che guai. Questa coppia rappresenta i personaggi "vincenti", quelli che vanno avanti e prosperano ai danni degli altri, in particolare di Fantozzi, destinato ad un'eterna sconfitta. Il racconto è diviso in episodi, accompagnati dalla consueta voce narrante. Hanno in comune un epilogo più o meno tragico per il protagonista ... e la presenza in scena di un oggetto ingombrante che i Fantozzi si tramandano dalla preistoria, pur senza conoscerne l'utilizzo. Tra gli episodi più divertenti, quello che ha come protagonista il Fantozzi giudeo, le cui disgrazie sono connesse alle vicende di Gesù; quello ambientato ai tempi di una Crociata, con la memorabili sequenze dedicate alla spada Excalibur e al torneo; quello del Fantozzi "ottocentesco", costretto suo malgrado, insieme ai colleghi, ad una micidiale gara di canottaggio lungo il fiume Tevere; quello ambientato nei nostri tempi, in una ordinaria giornata di "violenza sportiva", la quale si conclude con grave danno per il protagonista, colpevole del "peccato originale" d'essere andato allo stadio di nascosto dalla famiglia e dal datore di lavoro. Il film rinuncia quasi completamente alla critica sociale esposta negli episodi precedenti, ora con più, ora con meno intensità, "diluendola" in un periodo temporale tendenzialmente infinito. Sempre sono esistiti ed esisteranno i Fantozzi, i perdenti, i non idonei, destinati a subire; altrettanto, coloro che più di altri ne approfittano. I toni, nonostante la tragicomicità degli eventi, sono leggerissimi. Poichè le trame dei molti, più o meno brevi, episodi che compongono il racconto si "agganciano" ad eventi, biblici e/o storici, chi ha una buona conoscenza di essi - ed è disposto a riderne su - potrà meglio godere delle citazioni del film; ma un po' tutti gli estimatori del personaggio - ormai "stereotipato", ma collocato in contesti sempre diversi - avranno un'ulteriore occasione per ridere !
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta