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The Girl King

Regia di Mika Kaurismäki vedi scheda film

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La recensione su The Girl King

di mm40
4 stelle

1632. Gustavo II Adolfo, re di Svezia e punto di riferimento del mondo protestante, muore durante la guerra dei trent'anni. Gli succede Cristina, sua unica figlia vivente, di soli sei anni. Nel 1642 Cristina prende materialmente posto sul trono e mostra fin da subito scarso interesse verso le convenzioni, specialmente quelle femminili. Si innamora, ricambiata, di una dama di corte e le viene più volte suggerito di abdicare. Lo farà solo nel 1654, a favore del cugino Carlo X Gustavo, dopo essere diventata cattolica.


Un discreto polpettone in salsa storica, questo The girl king, che ha però come motivo di sicuro interesse la firma dietro la macchina da presa. È quella di Mika Kaurismaki, il maggiore dei due fratelli cineasti finlandesi, noto principalmente per qualche commedia e per alcuni documentari sulla musica brasiliana; qui si dimostra capace di confezionare un lavoro di forte impatto estetico e sontuoso, con un discreto budget alle spalle, e solido nella costruzione narrativa e nei contenuti. Ma è tutto ciò che si può dire di accattivante sul lavoro, che sfrutta una coproduzione tra Finlandia, Germania, Svezia, Francia e Canada con relativo cast internazionale (Malin Buska è la brava protagonista, ma non compaiono nomi di grande richiamo) per raccontare – invero in maniera banalotta e con ritmo altalenante – le vicende di una donna eccezionale: Cristina di Svezia, che regnò tra il 1642 e il 1654. Scandali e momenti di tensione si susseguirono in quei dodici anni, conclusi da un passaggio di testimone a vantaggio del cugino Carlo che fece capire a Cristina che fare la regina (o la 'ragazza re', come recita il titolo a causa della sua mascolinità) non era affatto in cima ai suoi interessi. La ragazza voleva viaggiare, conoscere il mondo, studiare filosofia, leggere i classici greci: la sua idea di trasformare Stoccolma in una nuova Atene non attecchì presso la corte di Svezia – ma tutto questo passa abbastanza in secondo piano nel film, che privilegia piuttosto la storia d'amore tra la regina e una delle sue dame di corte. La sceneggiatura è di Michel Marc Bouchard, con versione inglese (così sui titoli di coda) di Linda Gaboriau; 105 minuti di durata. 4,5/10.

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