Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Totò-Tognazzi-Vianello, magnifico tris che anima questa vivace commedia spensierata ambientata nel periodo fascista e carica di un discreto potenziale satirico sull'Italia e gli italiani di quei tempi. Il succo del discorso si riduce tutto al solito equivoco/scambio di identità, ma attorno c'è una trama discreta in cui riescono a risaltare le personalità dei tre protagonisti (anche se la presenza di Vianello, pur bravo come sempre, è per ovvi motivi limitata e funzionale rispetto agli altri due). Qualche risata, fra le tante gag più o meno riuscite.
Siamo nel ventennio fascista. Il dottor Tanzanella è il sedicente medico del Duce. In realtà si tratta di un ladruncolo, invitato per errore ad una cena in cui è presente anche un ministro. Durante la serata sparisce un servizio di posate d'oro: scandalo doppio, il colpevole sembra essere proprio il ministro. Il padrone di casa non può smascherare il dottor Tanzanella perchè la falsa identità serve anche a lui, per nascondere alla moglie i suoi adulteri. E allora si autoaccusa, per salvare capra e cavoli. Ma Tanzanella finge una telefonata del Duce che requisisce le posate per esporle alla mostra orafa fiorentina...
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