Regia di Hiromasa Yonebayashi vedi scheda film
Tratto dall’omonimo romanzo dell’inglese Joan Gale Robinson del 1967, pare molto amato da Hayao Miyazaki, Quando c’era Marnie è la seconda opera del regista di Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento. La protagonista Anna è una ragazza asmatica, che i genitori adottivi mandano per l’estate da alcuni loro parenti, nei pressi di una località di campagna. Qui Anna si scopre attratta da una vecchia villa e quando la raggiunge, dopo aver navigato un breve tratto di palude salmastra, la magione torna all’antico splendore e Anna vi incontra Marnie, di cui diventa confidente. Le loro avventure sono narrate anche nel diario ritrovato nella villa dalla nuova inquilina, Sayaka, in un paradosso temporale dove il presente di Anna appartiene già al passato di Marnie. Facile intuire come le due ragazze siano legate e la rivelazione, per quanto prevedibile, è anche soddisfacente. Il film delude invece nella caratterizzazione di Anna: intrattabile e rancorosa per la sua condizione di orfana, nonostante sia circondata solo da persone che le vogliono bene, si prendono cura di lei e sono anche di buonumore. La profonda tristezza della ragazza è così pervasiva da non lasciare quasi spazio ai momenti di levità e fantasia tipici dello Studio Ghibli. Ne risulta un mélo monocorde, tecnicamente ineccepibile, ma poco ispirato. Il grande successo in Giappone non è bastato, forse giustamente, a scongiurare la pausa creativa dello Studio Ghibli.
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