Espandi menu
cerca
La stregoneria attraverso i secoli

Regia di Benjamin Christensen vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Raffaele92

Raffaele92

Iscritto dal 10 ottobre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 10
  • Post -
  • Recensioni 371
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La stregoneria attraverso i secoli

di Raffaele92
10 stelle

Uno splendido, meraviglioso excursus di tradizioni europee nordiche legate all’occulto, ma anche al passato storico del nostro continente, quello della famigerata “caccia alle streghe”.

Documentario, film storico, horror. Tutto questo e ancora di più.

Realizzato in forma semi documentaristica a episodi (si pensi quanto tale struttura narrativa fosse rivoluzionaria per l’epoca), “Häxan” (termine svedese che significa “strega”) inizia mostrandoci immagini di antichi disegni, svelandoci l’origine cosmica di queste arcane credenze.

Veniamo poi fatti partecipi del modo in cui l’occulto e la superstizione mistico-religiosa dominassero nel XV secolo e facessero parte di un pensiero sì condiviso, ma anche (o forse proprio per questo) in grado di mettere gli individui l’uno contro l’altro. Ci stupisce infatti vedere come fosse facile mandare le persone al rogo e come queste venissero torturate per ammettere peccati mai commessi: il punto più basso di un’era oscurata dal sonno della ragione.

Si giunge poi alla contemporaneità (il lontano 1922, ma il discorso attuato era valido allora come lo è oggi), dove le streghe non volano più sulle scope (ci vengono mostrate le immagini dei primi aerei), la stregoneria come pratica occultistica ha cambiato nome (isteria) e campo di studio (la psicanalisi).

Gli audaci parallelismi appena messi nero su bianco provengono diretti dalle didascalie del film; il presente altro non è che reiterazione del passato, sembra dirci Christensen: abbiamo cambiato i nostri usi, abitudini e costumi, ma abbiamo ancora le mani macchiate di un sangue che i secoli non laveranno (“oggi teniamo gli infelici in un istituto psichiatrico… e ci consoleremo con l’idea che la doccia terapeutica della clinica abbia sostituito i metodi barbari del Medioevo”), poiché il male sempre c’è stato e sempre ci sarà.

Tutto quanto detto finora è solo una facciata di questo immenso capolavoro: il resto è pura arte, rarefatta bellezza visiva, una messinscena fonte di ispirazione per tutto il cinema a venire (di lì a poco avrebbe influenzato il bellissimo “Il mago”, 1926 di Rex Ingram).

Memorabile la scena dove una suora si risveglia in un castello e, seguendo un cumulo strisciante di monete d’oro, assiste a una danza satanica; ancora più memorabile è la celeberrima sequenza del sabba: la lungimiranza lirica con la quale il regista ha attinto alla pittura medievale fiamminga per la sua realizzazione è sbalorditivo.

Quando poi le streghe si alzano in volo e sorvolano la cittadina sulle loro scope, credeteci o no, siamo di fronte a un atto di pura poesia.   

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati