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Storie pazzesche

Regia di Damián Szifron vedi scheda film

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La recensione su Storie pazzesche

di amandagriss
9 stelle

 

Storie di ordinaria follia.

 

Oggi, vivere in una società civile e ritenersi una persona civile, vuol dire comportarsi secondo modi e toni pacati e tolleranti, affinare la difficile arte della diplomazia, dispensare sorrisi, e, di fronte alle piccole-grandi ingiustizie quotidiane, chiudere un occhio, a volte entrambi, così da continuare a tirare avanti in nome del quieto vivere, di equilibri posticci da mantenere integri, di apparenze salvate insieme al proprio buon nome.

Ma attenzione a non tirare troppo la corda. Finirebbe per spezzarsi.

E tutto il proprio sedimentato maledetto corretto fair play

--- declinato in 3 fondamentali punti:

    1) mai alzare la voce

    2) mai venire alle mani

    3) mai abbandonarsi a gesti estremi/violenti ---

andrebbe a farsi benedire.

E in fin dei conti proprio un male non sarebbe.

Buttando alle ortiche l’acquisita capacità di mediare, rispondendo d’istinto e senza mezzi termini ad un mondo che va paurosamente imbarbarendosi (nonostante si professi avanzato nel pensiero e nelle azioni) permetterebbe un ritorno ad una maggiore autenticità e libertà, prima con se stessi e poi con gli altri, che questo dispotico impietoso mondo s’impegna strenuamente a soffocare.

E di certo, non mancherebbero sostanziosi vantaggi per la salute.

E che differenza può fare se il personale ‘riscatto sociale’, di individuo vessato e piegato per forza al compromesso, finisce con l'assomigliare se non proprio assumere le fattezze della tremenda vendetta, e quella messa a puntino in modo astuto-barra-diabolico e quella consumata sull’onda emozionale del momento.

 

5 corrosivi, magnifici (ognuno a suo modo) episodi ed un surreale momento introduttivo (giusto per farci assaporare il gusto che acquisterà il film pur non svelando tutti gli ingredienti di cui si compone) sul nostro quotidiano ferino vivere in una società civile.

Su quella ‘catarsi’ che vorremmo vedere realizzata a ripagarci dei torti subiti, ma anche sul divario tra privilegiati e disgraziati generato dal nefasto binomio denaro-potere e i suoi perversi meccanismi relazionali di prevaricazione arrogante e sottomissione silente.

La piega è grottesca, ed i toni si caricano in maniera esasperata virando verso la farsa, flirtando col pulp e stemperandosi nella tristezza malinconica e finanche nella tragedia, lasciando, puntualmente, quella sensazione di assurda beffa dall’inconfondibile retrogusto amaro che il commento musicale si appresta a sottolineare nel suo giocare a stridere con la forza ‘selvaggia’ delle immagini.

Sempre accurate, fluide, ritmate, sostenute da uno script agile, abile e ben ragionato in grado, pur nell’alternarsi di momenti serrati ed altri maggiormente rilassati ma ugualmente vivaci, di incalzare ed intrigare quanto basta ad evitare vertiginose cadute di tensione; anzi, al contrario, si dimostra capace di registrare consistenti picchi di curiosità in chi guarda, che si scopre attivamente coinvolto e piacevolmente complice.

Saremo così gli imbucati ad un raduno ad alta quota tanto esclusivo quanto da schianto,

gli spiazzati testimoni di una efferata fulminea resa dei conti che gioverà al mondo come a chi se ne accollerà l’ingrato(?) compito,

e gli unici a conoscere i bizzarri fatti su quella strada assolata, aggrovigliati nel più fitto mistero tra fuoco polvere e lamiere,

il riflesso di un cittadino onesto che si ribella ad un sistema malato e al suo irragionevole inferno burocratico fatto di sportelli in plexiglas da conquistare -per un tempo limitatissimo- in paziente osservante fila, 

e quello di un povero cristo che per necessità accetta la proposta indecente fattagli da gente facoltosa presso cui lavora da anni, vedendo in essa la sola ed unica possibilità per cambiare in meglio la propria vita e quella della sua famiglia. Ma si sa, il cane morde sempre lo stracciato...

infine, il cuore spezzato di una giovane delicata ingenua sposina che proprio nel giorno più bello della sua vita apre gli occhi rompendo l’incantesimo, affila gli artigli e parte all’attacco… Poi, se son rose, lo stesso fioriranno.

Storie pazzesche, eppure altamente probabili.

 

 

 

 

 

 

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