Espandi menu
cerca
Lupin III

Regia di Ryuhei Kitamura vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 315
  • Post 214
  • Recensioni 6378
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Lupin III

di alan smithee
4 stelle

Scanzonata trasposizione cinematografica del celebre fumetto che ha tanto appassionato da arrivare a creare dipendenza: il film senz'altro non arriva a queste conseguenze,ma si limita a farci salire su un luna park tortuoso e divertente solo all'inizio, quando l'azione ci seduce ancora prima di trasformarsi in un turbinio affettato di ripetizioni.

Molte aspettative nei riguardi della trasposizione cinematografica del celebre fumetto giapponese anni '60 e '70, divenuto notissimo al pubblico della mia leva grazie ai cartoni animati che a partire da fine anni '70 impazzavano sulle televisioni commerciali nate proprio in quel periodo. Il lancio italiano avviene sulla falsariga di altre serie manga e di alcuni documentari-biopic, con distribuzione più o meno capillare lungo il territorio, ma per soli tre giorni di proiezioni.

Accorso alla proiezione in occasione della prima serata (per nulla affollata, almeno nel multisala che frequento con una certa ricorrenza), mi limito ad accostarmi per la prima vera volta ad un personaggio di cui ho solo sentito parlare, ma che non ho mai affrontato né fra le mie letture, né tantomeno annovero tra i cartoon della mia infanzia.

Impossibilitato a fare paragoni col cartoon che per molti rappresenta un cult forse ancor più di Atlas Ufo Robot-Goldrake, cerco di affrontare l'avventura osservando il personaggio, immune per forza di cose ad ogni pregiudizio o valutazione comparativa.

La storia di uno scaltro ladro, parente stretto del celebre Arsenio Lupin, alle prese con sfide sempre più ardite e con rivali-nemici sempre più combattivi ed abili, si dipana con il concitato furto compiuto dal protagonista e dai suoi seguaci, ai danni di un museo che racchiude tra i suoi preziosi, una collana-involucro di un altrettanto prezioso rubino. Mettere insieme entrambi significa diventare ricchi in modo persistente, ma riuscire nell'opera significa mettersi alla prova e sfidare tecnologie e ostacoli a prova di fantasma.

Nell'esagitata dinamica dell'azione, vengono fuori le caratteristiche peculiari dei collaboratori del nostro simpatico ladro (tra di essi spicca per sensualità e perfezione fisica la splendida Fujiko, a cui dà volto, ed ancor più corpo, una Meisa Kuroki da cardiopalma e che non fa rimpiangere la sinuosità mozzafiato di Catherine Zeta-Jones di Entrapment), così come quelli dei suoi nemici, sullo sfondo di scorci esotici e avveniristici in stile James Bond.

Ma questo Lupin, simpaticamente reso dallo smilzo e scanzonato famoso attore giapponese Shun Oguri, non riesce in verità, almeno per me e nonostante le lodevoli intenzioni, a ritagliarsi una consistenza tridimensionale in grado di restituircelo come personaggio cinematografico indipendente e a se stante.

Pertanto il film si crogiola su un luna park adrenalinico di azione e divertimento leggero che tenta di mascherare l'inconsistenza di base che rende opaca ed incolore la radice e l'impostazione, magari anche lodevole, del progetto.

In regia un esperto di action nipponico come Ryuhei Kitamura che fa il suo lavoro con ineccepibile professionalità e senza particolari pecche, ma anche senza essere in grado di far scattare nello spettatore quella scintilla di cui tutti i (molti) cultori incalliti del fumetto, raccontano e riferiscono con la gioia negli occhi ed una nostalgia (quasi una vera e propria appassionata "saudade") che li fa tornare ragazzi. 

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati