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La storia infinita

Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film

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La recensione su La storia infinita

di IlGranCinematografo
8 stelle

Un esempio di cinema fantastico anni Ottanta per niente edulcorato, che pone i bimbi di fronte al Nulla e li costringe a scavare dentro la propria interiorità.

 

La potenza inesauribile e salvifica del sogno e dell'immaginazione non è, come spesso si crede, un rifiuto elusivo della durezza distruttiva della vita, ma una via per farci i conti su un piano più nascosto, una fonte di speranza (e non di banale consolazione), un'arma segreta nella quale si può sempre confidare per prendere di petto la paura di fallire, la tristezza della crescita, il male della società (essendo la fantasia una garanzia di libertà e di democrazia, minacciate da qualunque attentato alla creatività e al pensiero). Dal romanzo per l'infanzia di Michael Ende (che ne criticò la scarsa profondità della sceneggiatura, stesa dal regista Wolfgang Petersen con Herman Weigel), un esempio di cinema fantastico anni Ottanta per niente edulcorato, che pone i bimbi di fronte al Nulla e li costringe a scavare dentro la propria interiorità (il film esordisce mettendo immediatamente sul tavolo il trauma del piccolo Bastian, interpretato da Barret Oliver), mediante un didatticismo sapiente e garbato e un registro fiabesco di afflato avventuroso. Il teutonico Petersen celebra l'importanza della parola (scritta e letta) e si affida alla magia prodigiosa degli animatronic e di sublimi scenografie (garantite da un budget all'epoca faraonico) per allestire un tenero e sensazionale universo di creature analogiche, precursore di Peter Jackson e di Tim Burton: la gigantesca testuggine millenaria, la lumaca da corsa, il mordiroccia, l'affettuoso e soffice cagnone alato, la bestia nera dagli occhi verdi... Straziante la morte del cavallo Artax, fidato compagno di Atreyu (Noah Hathaway), coraggioso guerriero bambino che incarna il "riflesso" letterario di Bastian, così come l'eterea Imperatrice (Tami Stronach) è la chiara proiezione di sua madre.

Bellissima e celebre colonna sonora composta da Giorgio Moroder (autore del brano omonimo di Limahl) con Klaus Doldinger.

Voto: 8 — Film OTTIMO

 

Noah Hathaway

La storia infinita (1984): Noah Hathaway

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