Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film
Un psicologo riceve una grave notizia inaspettata: una malattia sta per privarlo della vista. L'uomo cade in depressione e decide di chiudere il suo studio; saranno quindi i suoi pazienti a doverlo convincere a continuare.
Terza regia per Massimiliano Bruno, già sceneggiatore per Fausto Brizzi e di tanto in tanto attore (anche qui si riserva una parte nel cast); dopo l'esordio disastroso o quasi di Nessuno mi può giudicare (2011) il regista conferma i progressi effettuati con l'opera seconda Viva l'Italia (2012), mettendo a segno un'altra commedia leggera nelle atmosfere, ma abbastanza concreta negli argomenti trattati. Confusi e felici - nulla a che fare con la pressochè omonima canzone di Carmen Consoli, fattore decisamente inspiegabile dell'opera - è la storia intrisa di ironia di uno psicanalista di mezza età in profonda crisi esistenziale, qualcosa che a tratti può ricordare Tutta colpa di Freud (Paolo Genovese), uscito pochi mesi prima di questo film; la differenza fra i due lavori è però evidente e va tutta a favore della pellicola di Bruno. Perchè la sua sceneggiatura è sufficientemente compiuta e per quanto non affondi mai più di tanto il coltello nella piaga (cioè non si preoccupi della verosimiglianza o della serietà dei temi trattati, preferendo sempre chiudere in risata ogni situazione), va comunque a raccontare un'Italia del 2014 non tanto lontana dalla realtà e, grazie ai buoni interpreti a disposizione, i meccanismi comici funzionano spesso a perfezione. Strepitoso in questo senso è Rocco Papaleo; ma ben assestati anche i ruoli per Claudio Bisio, Anna Foglietta, Marco Giallini (questi ultimi due fra i protagonisti di Tutta colpa di Freud, tanto per arrotondare), Caterina Guzzanti e Paola Minaccioni. 3,5/10.
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