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Preservation

Regia di Christopher Denham vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Preservation

di maurizio73
5 stelle

Il ciak2 di C. Denham, è un Surv.Movie che ripropone una versione riveduta e corretta di Deliverance, aggiornandolo ai social game on line, ricordandosi che la banalità del male affonda le proprie radici nella ludica incoscienza dell'età più verde e con una lotta per la maternità che deve far fuori i figli (degli altri) per essere portata a termine

La gita silvestre di due sposisi con bimbo in arrivo e del cognato di lei rischia di trasformarsi in un incubo quando si svegliano, al mattino successivo, senza tenda, senza scarpe e con la sgradevole sensazione di essere braccati.

 

locandina

Preservation (2014): locandina

 

Il secondo esercizio cinematografico del giovane Christopher Denham, dopo l'horror domestico da found footage di Home Movie (derivativo quanto si vuole ma che sembra incrociare vicende e atmosfere dei successivi e riusciti Goodnight Mommy e The Visit) è un Survival Movie tra i boschi della California che ripropone una versione riveduta e corretta di un classico come Deliverance, ambientandolo dall'altro capo degli States, aggiornandolo ai social game on line e ricordandosi che la banalità del male affonda le proprie radici nella ludica incoscienza dell'età più verde (Them - Loro sono là fuori - The Strangers). Dalla preservazione della Natura alla preservazione della Vita il passo è breve, soprattutto quando ti devi muovere senza calzari e sei il bersaglio prediletto di una sessione di softair in cui non si carica a salve (At The End of the Day). Insomma le istruzioni per l'uso ci sono tutte, compreso una sceneggiatura che deve accumulare le inevitabili citazioni da un immaginario da leggenda metropolitana a tappe forzate che non sembra lasciare nulla all'immaginazione e dove al posto del solito grizzly antropofago da percorso orientato (Backcountry: anche qui, come la povera Jacqueline Perry, la femmina è ferrata in procedure chirurgiche) a braccare gli sprovveduti gitanti sono novelli lupetti tutti casa, smartphone e ...fucili automatici.
Se la struttura del racconto segue la solita escalation di una tensione che si alimenta di un'ambiguità relazionale che regge per un terzo del film (il fratello celibe, ex reduce di guerra con stress post traumatico, che fa l'occhiolino alla cognata è il primo sospetto), per la rimanente parte assistiamo ad una lotta per la maternità che deve far fuori i figli (degli altri) per essere portata a termine, concretizzanto nei sottotesti (la gita in una riserva 'di caccia' trasformata in un parco giochi a tema, il passaggio dalla realtà virtuale degli sparatutto in prima persona alla realtà reale di bersagli in fuga, la crudele ironia di una ideologia misogina da MGTOW che vede la femmina sopravvivere ad una mattanza di maschi col grilletto facile) le ragioni per una prova d'autore che come molte altre della sua risma, cerca di buttarla sulla qualità della scrittura più che sui risaputi meccanismi del film di genere, magari sognado una carriera nelle megaproduzioni delle Major ed il mondo dorato di West Hollywood. Tra i tre protagonisti principali, ruolo e menzione d'onore per la bellezza androgina dal fascino irish della conturbante The Woman di Wrenn(a) Schmidt. Presentato ai prestigiosi Tribeca Film Festival, Fantasia International Film Festival e Sitges Film Festival, è stato distribuito a livello internazionale solo in home video e sulle piattaforme dell'on demand.

 

La vendetta della puerpera dal pelo fulvo si tinge di...rosso.

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