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The Canal

Regia di Ivan Kavanagh vedi scheda film

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La recensione su The Canal

di GIANNISV66
6 stelle

David e Alice sono una coppia come tante, lui è archivista cinematografo, lei una donna decisamente avvenente nell'aspetto dedita alla carriera. Fanno un figlio e decidono di trasferirsi in una casa più grande, la scelta cade dunque su una bella magione con un certo fascino di antichità.

Il bambino cresce, la bellissima mamma donna in carriera (di quale carriera si tratti però non abbiamo notizia) sembra interessarsi un po' troppo a uno dei suoi clienti ed il papà povero archivista finisce per impazzire, un po' per la gelosia un po' perché la casa in cui si è trasferito rivela un tremendo segreto cui il protagonista viene a conoscenza esaminando vecchi filmati della polizia.

The Canal diretto da Ivan Cavanagh non è un capolavoro, e la storia della casa infestata da oscure presenze non è proprio il massimo della originalità (per di più è stata trattata recentemente con ben maggiore abilità da James Wan nell'ottimo L'Evocazione – The Conjuring)

Tuttavia nell'asfittico panorama dell'horror di strettissima attualità, questo film palesa alcuni meriti, che lo pongono quanto meno in una posizione preferenziale rispetto ad altri prodotti del genere visti recentemente.

Intanto la storia, ancorché non sorprendente nelle sue linee principali, è raccontata con la dovuta bravura. Cavanagh dimostra capacità nel dosare i tempi e nel mescolare le carte, non fornendo punti di riferimento allo spettatore e lasciando sempre lo spazio al dubbio.

A questo si aggiungono alcune trovate interessanti che conferiscono un notevole tasso di tensione (la ripresa effettuata sulle rive del canale “incriminato” del titolo è causa di qualche sobbalzo).

Rupert Evans nei panni di David è bravo a reggere la parte, mentre Hanna Hoekstra in quelli di Alice fa quello che deve fare, ovvero la bella statuina conscia del proprio fascino che flirta con l'amante senza ritegno davanti al marito (cosa che alla fine ci rende assai poco partecipi della sua sorte nel canale.....chissà che al regista non venga imputata una certa vena di misoginia per questo).

Pellicola che ben difficilmente passerà alla storia ma che si rivela di una certa godibilità. Consigliata agli appassionati del genere.

 

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