Regia di Dino Risi vedi scheda film
Una recensione che deve partire da dei punti fermi: che il periodo crepuscolare di Dino Risi sia da considerare come un momento speciale e irripetibile del cinema italiano anni '70 (e anche '80, si veda Fantasma d'amore); che Piero Chiara sia stato uno dei migliori narratori - e anche narratori brevi - del secondo dopoguerra e che Ugo Tognazzi inserito in questi contesti e queste sceneggiature riusciva a dare il meglio della sua verve (è sufficiente il dito in bocca alle bambine per capire di cosa stia parlando). Il 1946, ovvero "la guerra è finita...e ora che si fa??", è rappresentato in maniera ottima da Risi e Chiara tramite la solita ambientazione lacustre, una spaventosa e placida sensazione post-orgasmica di silenzio e di tragedia e una carica erotica - per non dire di più - caricata a mille.
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