Un giovane rubacuori conosce in una villa sul Lago Maggiore il signor Temistocle Mario Orimbelli, la bisbetica moglie Cleofe e la bella cognata. Si innamora di quest'ultima, ma si ritira quando Temistocle, rimasto vedovo, la vuole sposare. Si scopre poi che la vedovanza di Temistocle non é casuale ma voluta: è lui infatti che si é liberato della moglie, annegandola. Tratto dall'omonimo racconto di Pietro Chiara, il film scava negli aspetti riposti della borghesia rispettabile. Centoventesimo film di Tognazzi, accompagnato da una Muti in ascesa e da Patrick Dewaere, attore francese prematuramente scomparso.
Non ho letto il romanzo di Piero Chiara, ma il film è ben realizzato, senza cadute di tono. Il protagonista più importante del film è però la location del Lago Maggiore. Peccato per il finale che mi è sembrato un po' a tirar via... voto: 6
abbastanza malinconico,ma anche divertente questo film ben diretto dal maestro risi,splendida e conturbante ornella muti,unico nota negativa,tognazzi(sempre e comunque grandioso)influenza troppo il film,e diventa a tratti pesante
Lago Maggiore, 1946: un ragazzotto nullafacente, girando in panfilo, conosce un fanfarone con moglie bisbetica e bella cognata vedova di guerra (più o meno). Poi la moglie viene trovata morta: incidente, omicidio o suicidio? Il mondo è quello tipico di Piero Chiara, ossia la provincia paciosa che nasconde i suoi misteri. Però il film è piatto, con poca suspense: le… leggi tutto
Giovane giramondo che ama girare il Lago Maggiore con la sua barca capita in una villa borghese dove stringe amicizia con il capofamiglia e s'innamora della cognata di questi. Poi il padrone di casa rimane vedovo e scoppia l'intrigo giallo...La splendida cornice del lago è la location giusta per questo film ben diretto da Risi e tratto da un romanzo dell'ottimo Piero Chiara che ben… leggi tutto
Una recensione che deve partire da dei punti fermi: che il periodo crepuscolare di Dino Risi sia da considerare come un momento speciale e irripetibile del cinema italiano anni '70 (e anche '80, si veda Fantasma d'amore); che Piero Chiara sia stato uno dei migliori narratori - e anche narratori brevi - del secondo dopoguerra e che Ugo Tognazzi inserito in questi contesti e queste sceneggiature…
Lago Maggiore, 1946: un ragazzotto nullafacente, girando in panfilo, conosce un fanfarone con moglie bisbetica e bella cognata vedova di guerra (più o meno). Poi la moglie viene trovata morta: incidente, omicidio o suicidio? Il mondo è quello tipico di Piero Chiara, ossia la provincia paciosa che nasconde i suoi misteri. Però il film è piatto, con poca suspense: le…
L'importanza della colonna sonora si rivela spesso fondamentale nel contribuire al successo di un film. In particolare per il genere thriller e horror. Ne sa qualcosa Dario Argento, tra i primi -in Italia ma non solo-…
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Commenti (5) vedi tutti
Non ho letto il romanzo di Piero Chiara, ma il film è ben realizzato, senza cadute di tono. Il protagonista più importante del film è però la location del Lago Maggiore. Peccato per il finale che mi è sembrato un po' a tirar via... voto: 6
commento di ForestOneInteressante e coinvolgente.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiVoto 6. Il carisma di Tognazzi e la bellezza della Muti valgono il film, affidato in blocco alle predette qualità dei due interpreti. [03.02.2010]
commento di PPabbastanza malinconico,ma anche divertente questo film ben diretto dal maestro risi,splendida e conturbante ornella muti,unico nota negativa,tognazzi(sempre e comunque grandioso)influenza troppo il film,e diventa a tratti pesante
commento di caciotta