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Maraviglioso Boccaccio

Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film

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La recensione su Maraviglioso Boccaccio

di maghella
8 stelle

Reduce dalla cocente delusione arrivatami dall'ultimo film di Mario Martone, sono andata a vedere “Maraviglioso Boccaccio” molto prevenuta. Premetto che mi piacciono molto i film dei fratelli Taviani e che ho adorato “Cesare deve morire”, sapevo in cuor mio che era impossibile eguagliarlo.

Piena di dubbi ma del doveroso rispetto per i due registi toscani, mi sono avvicinata alla loro visione delle novelle del Decamerone. Già con il bellissimo Kaos-1984 avevano sperimentato la struttura a episodi utilizzando le novelle di Pirandello, in questo caso il film usa come collante i racconti di 10 ragazzi fiorentini che scappano dalla Firenze impestata della metà del 1300, mostrandoceli prima della fuga e durante il loro rifugio nella villa di campagna di una delle ragazze. Sono sincera, anche questo aspetto del film mi ha fatto ricordare “La notte di S.Lorenzo”-1982, quando il gruppo di paesani fuggiti dalle loro case si raccontano le novelle per passare in spensieratezza gli ultimi terribili momenti della guerra. In effetti questo ultimo film ha il sapore degli anni '80, sia per queste tipologie di strutture narrative che ho menzionato, sia per una particolare atmosfera che i registi (a mio parere) portano con sé.

Sembra quasi che i Taviani si siano voluti rifugiare nelle loro “vecchie abitudini”, tornando in Toscana e mostrandola patinata da un velo malinconico e personale. Ho notato anche alcuni volti utilizzati nei loro film più famosi: Giovanni Guidelli -ad esempio- l'indimenticato “bambino del fascista” ne “La notte di S.Lorenzo” appare qui in una scena iniziale come uno dei fiorentini impestati che infetta a spregio una ragazza di passaggio. Quindi un film intimo e molto teatrale.

Un cast di tutto rispetto, che ha contribuito a rendermi ancora più diffidente sulla riuscita del film. Cosa c'entrava ad esempio Paola Cortellesi? Così “televisiva”! I fratelli Taviani l'hanno infatti inserita nell'episodio “La badessa e le braghe del prete”, la novella che sulla carta doveva essere tra i più “spiritosi”, per colpa sua risulta il più imbarazzante.

Questa scelta è l'unica vera pecca che ho trovato nel film, l'episodio che si poteva evitare e far durare il film quei quindici minuti in meno. Gli altri attori, chi più chi meno, porta a casa la sufficienza. Il più bravo di tutti è secondo me Kim Rossi Stuart nella novella di Calandrino, forse la più famosa, sicuramente a me la più cara dai tempi della scuola.

Kim Rossi Stuart

Maraviglioso Boccaccio (2015): Kim Rossi Stuart

Il vero salto di qualità lo fa la regia e la bellissima fotografia. Regia curata e intima, molto composta, che non si lascia trascinare da una facile scelta melodrammatica, ma che si tira indietro al momento giusto. Mostra e racconta senza strafare, senza esagerare. La novella del Falcone poteva prestarsi tranquillamente a scelte patetiche o qualunquiste, invece rispetta molto lo spirito del racconto originale.

Molte critiche sono state volte alla poca “boccaccesità” del film (esiste un termine simile? Non credo... perdonatemi), penso che sia vero, ma nello stesso tempo che non sia una critica negativa. Sarebbe stato impossibile e forse pretestuoso voler assumersi l'onere di portare sullo schermo lo spirito della scrittura di Boccaccio. Penso che invece abbiano utilizzato le novelle per raccontare un loro spirito più personale e lontano, più nostalgico.

 

 

 

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