Espandi menu
cerca
Scusate se esisto!

Regia di Riccardo Milani vedi scheda film

Recensioni

L'autore

California Mountain Snake

California Mountain Snake

Iscritto dal 25 maggio 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 87
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Scusate se esisto!

di California Mountain Snake
4 stelle

Se vuoi fare un film alla Virzì, devi essere Paolo Virzì.

Invece Riccardo Milani prende una trama che a me ha ricordato in molti punti Tutta la vita davanti e la trasforma in una fiction televisiva di basso livello. La tragedia diventa farsa, la denuncia luogo comune, i personaggi macchiette (e per non farci mancare nessuno degli stereotipi cari all'italiota medio, il vilain della situazione è ovviamente juventino). E non per colpa degli attori, che anzi se la cavano bene (soprattutto la protagonista), è proprio la sceneggiatura che non è all'altezza. Alcuni esempi: all'inizio del film Paola Cortellesi fa tre lavori per sbarcare il lunario, ma appena assunta dal bel Raoul Bova gli altri due spariscono. Né è credibile che giri con un catorcio di motorino di trent'anni fa. Ma quel che è peggio, è la storia ridicola che ci raccontano (tanto buonista e politically correct, come ci hanno purtroppo abituato le fiction, ma alquanto lontana dalla realtà): cioè che la protagonista si fa passare per un uomo per non essere scartata al concorso!

Ora, chi non ha gli occhi foderati di prosciutto femminista vede che la situazione italiana è esattamente opposta: donne di scarsa intelligenza e nessuna capacità accedono anche a importanti cariche istituzionali esclusivamente perché sono donne; deliranti leggi sulle "quote rosa" promuovono la "parità di genere" nei CdA delle società pubbliche (traduzione: se ho tre uomini capaci e una donna idiota, devo promuovere la donna idiota) e nelle liste elettorali (benché gli iscritti e gli attivisti di tutti i partiti siano in grande maggioranza uomini); e le donne godono di un complesso di discriminazioni in positivo (dai finanziamenti riservati all'imprenditoria femminile alla minore età pensionabile). Ormai essere una donna è considerata una caratteristica positiva di per sé, come essere "giovane" (e in entrambi i casi non se ne capisce il perché): quanto alla leggenda che le donne "guadagnino meno degli uomini a parità di lavoro", è smentita dai dati OCSE (secondo i quali, anzi, nel Mezzogiorno -sì, proprio nel Sud considerato maschilista e retrogrado- è vero il contrario).

Chiusa questa parentesi "ideologica", il finale è in linea con le succitate premesse: la Cortellesi manda a quel paese il responsabile del progetto (maschilista, stupido e, manco a dirlo, juventino) e riceve i celebri 92 minuti di applausi da tutti i suoi subordinati: ma mentre Villaggio con questa scena è entrato nella storia del cinema, qui cascano semplicemente le braccia.

Peccato, l'idea di partenza sull'emigrante che si fa fregare dalla nostalgia e torna in Italia (è successo anche a me!) non era male. Ma ci voleva un Paolo Virzì...

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati