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La isla minima

Regia di Alberto Rodriguez vedi scheda film

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La recensione su La isla minima

di marcopolo30
9 stelle

Straordinario thriller che poggiando sulle apparentemente poco promettenti spalle del poliziesco più ritrito finisce invece con lo sfociare in un (neo) noir con i fiocchi. Da non perdere.

La isla minima” si apre con delle stupende riprese in campo lunghissimo effettuate dall'alto (se non da satellite poco ci manca...), che inquadrano e scandagliano le perfette geometrie dei campi coltivati rotte dal sinuoso fluire delle ramificazioni del delta del Guadalquivir. Tale scelta, apparentemente di natura meramente tecnica, ottiene invece il risultato di mettere in guardia lo spettatore spingendolo a distanziarsi a priori, in qualche modo, da quell'universo in cui l'imminente narrazione sta per farlo entrare. Il film di Alberto Rodriguez, regista andaluso messosi in mostra un paio di anni prima con il solidissimo “Unit 7”, possiede la ben rodata struttura del poliziesco con coppia di ispettori agli antipodi per carattere, credo e modi di agire impegnata nella soluzione di un difficile caso. Ma tale struttura, abilmente trasferita al clima pesantemente politicizzato dei difficili anni della transizione post-franchista in Spagna, finisce col fare da spina dorsale a un (neo) noir con i fiocchi. Eccellenti per altro le scelte di fotografia nonché le interpretazioni dei due protagonisti Raul Arevalo e Javier Gutierrez. Meritatissima la pioggia di statuine caduta addosso ad autori, produttori ed intepreti nella serata dei Goya 2015. Molteplici le analogie con “Mississippi Burning – Le radici dell'odio”, film firmato da Alan Parker sul finire degli anni '80.

 

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