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Il nuovo testamento

Regia di Sacha Guitry vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il nuovo testamento

di zombi
8 stelle

guitry è mago della parola e ogni suo film, come ho già avuto modo di esprimere, pone lo spettatore ad impegnarsi nel seguirli. andrebbero visti e rivisti, e capita di dover andare indietro col videoregistratore per gustarsi la mimica espressiva e i gesti degli attori, dopo aver letto i sottotitoli. studiati nel dettaglio i films tratti dalle sue stesse pieces teatrali, sono un congegno ad orologeria di dialoghi perfettamente incastrati gli uni negli altri e recitati perfettamente da attori strepitosi. c'è la sicurezza dell'autore e si sente, perchè nonostante questo film sia girato pressoché in una stanza, somiglia in tutto e per tutto ad un film d'azione, azione della parola. partendo dalla consapevolezza del tradimento, guitry gestisce una storia in cui non sussiste nessun rancore, anzi arrivato alla ragguardevole età di 48 anni, perchè non fare i rivoluzionari ribelli e dare un cambio radicale alla propria vita?.... ovviamente detto così tra i denti, quando ancora la moglie(betty daussman) non sa che lui sa, non fa che scatenare gli "oh" ipocriti della consorte che intanto invece sta studiando come affrontare la patata bollente della sua tresca con il figlio ben più giovane dei loro amici che saranno a cena la sera stessa. le deflagrazioni innescate dal nuovo testamento trovato nella giacca del dr marcelin(guitry) recapitata a casa da uno sconosciuto e letto senza esitazioni alcuna dalla moglie credendolo morto suicida, sono un altro punto di partenza in questa bellissima sceneggiatura. battute a parte sull'indelicatezza del frugare nelle carte e nel portafoglio di un presunto morto benchè ancora troppo fresco, suo malgrado, il dottore mette moglie ed invitati nella sgradevole e sbrigativa necessità di dissimulare la rabbia e la sorpresa, quando il dottore si palesa seccato dall'essere uscito dal sarto con addosso la giacca di prova e aver lasciato la sua nel suo laboratorio che invece.... lo spettatore convinto che il marchingegno machiavellico fosse architettato dal dottore, vede di nuovo le carte rimescolate grazie ad una vedova che chiede di essere ricevuta la mattina presto, quando il dottore non riceve mai e comunque, se è in lutto, non ha più alcuna fretta. quando finalmente il dottore ha chiaro ciò che è successo la sera in cui credeva di aver perso la giacca e con essa il testamento, da uomo di studio che è, organizza di nuovo una cena per spiegare ad ognuno di loro il perchè arrivati a questo punto della loro vita non debbano più sprecare del tempo prezioso a guastarsi l'unica vita che hanno rimuginando su fatti accaduti 25 anni prima che avrebbero benissimo potuto rimanere sepolti nel passato e a loro sconosciuti(il dr worms e sua moglie egregiamente interpretati da charles deschamps e marguerite templey), e perchè rinunciare all'idea di un divorzio e al capriccio di un amante troppo giovane alla moglie lucy. insomma un'altra perla da gustarsi con la testa per l'acume con cui è scritta, con le orecchie per il piacere di sentir scivolare quel fiume di parole a formare un pensiero di ben vivere senza farsi sotterrare dal rancore e con gli occhi per osservare come attori di classe sanno stare sulla scena e scatenare ammorazione. 

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