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Forza maggiore

Regia di Ruben Östlund vedi scheda film

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La recensione su Forza maggiore

di OGM
7 stelle

L’uomo quando non è più lui. Quando fa cose che, a priori, non gli somigliano, e, a posteriori, non gli quadrano. Tomas, di fronte alla minaccia di una valanga, d’istinto corre via, abbandonando la moglie e i due bambini. Succede all’improvviso, durante il pranzo sulla terrazza di un ristorante, all’inizio di una settimana bianca trascorsa in un villaggio turistico delle Alpi francesi.

 

 

Lisa Loven Kongsli, Vincent Wettergren, Clara Wettergren, Johannes Bah Kuhnke

Forza maggiore (2014): Lisa Loven Kongsli, Vincent Wettergren, Clara Wettergren, Johannes Bah Kuhnke

 

Il pericolo, in realtà, era solo apparente, ma, nonostante nessuno abbia subito danni, Ebba non riesce a farsi una ragione del comportamento del marito. È sconvolta, non capisce, non perdona. La storia rimane ancorata a questo punto irrisolto. Non si muove da quel perché, che diventa una sorta di plumbea ossessione, capace di assorbire la luce ed aspirare l’aria. Dentro quel lussuoso albergo sembra ci siano soltanto loro, due giovani coniugi in crisi, come alieni su un pianeta deserto e sconosciuto, occasionalmente attraversato da anonime figure di passaggio. La momentanea compagnia di altre coppie e le sporadiche intrusioni dell’addetto alle pulizie non arrivano ad infrangere quel muro di stralunata  incomunicabilità che trasforma l’atmosfera della vacanza nella inquietante rarefazione di un esilio in cui ci trova condannati e soli, senza conoscerne il motivo. Il film –  riconducibile, in alcune parti, all’estetica di Dogma  95 - avvolge quel mistero in un’aura algida e spessa, dal colore tenebrosamente urlante, come una sinistra fluorescenza venuta, chissà da dove, ad illuminare lo sfondo glaciale. 

 

Johannes Bah Kuhnke, Lisa Loven Kongsli

Forza maggiore (2014): Johannes Bah Kuhnke, Lisa Loven Kongsli

 

La spensieratezza non è che una pretestuosa finzione, artificiale come la gioia straniante del divertimento programmato, degli scenografici effetti di un paesaggio che deve piacere a tutti i costi, dei riti di uno sport che deve per forza emozionare, soprattutto quando è praticato in condizioni estreme, in solitario, fuori pista, in mezzo alla nebbia. L’affanno è volto a superare la raggelante contraddizione tra la felicità prevista dal protocollo e il tormento prodotto dalla distanza tra ciò che si credeva di poter essere e ciò che si è: disuniti, diffidenti, pieni di zone d’ombra. Il rapporto tra i due protagonisti è lo specchio che moltiplica all’infinito l’immagine della mancata conoscenza di sé, della persona che si manifesta come tale unicamente nel momento in cui cadono i veli delle convenzioni e ci si ritrova nudi ed inermi, con l’anima in balia di un istinto di cui si ignorava l’esistenza. L’illusione finisce, e con essa si spengono gli echi di una serenità costruita a tavolino, voluta come assicurazione contro la malasorte, e poi consolidata dall’abitudine.

 

Johannes Bah Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Vincent Wettergren, Clara Wettergren

Forza maggiore (2014): Johannes Bah Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Vincent Wettergren, Clara Wettergren

 

Johannes Bah Kuhnke, Vincent Wettergren, Clara Wettergren, Lisa Loven Kongsli

Forza maggiore (2014): Johannes Bah Kuhnke, Vincent Wettergren, Clara Wettergren, Lisa Loven Kongsli

 

Ebba scopre che la cecità, da cui si è bruscamente svegliata, è di fatto una prigione dentro la quale, con la complicità di Tomas, si era inconsciamente rinchiusa: una detenzione basata sul non vedere, non sapere, non pensare. Una tranquillità fatta di inconsapevolezza: il ritiro dentro un riparo in cui non c’è spazio per le eventuali alternative, quelle che rischierebbero di porre imbarazzanti domande, e quindi intaccare la visione preimpostata della vita familiare come un percorso lineare e netto, semplicemente perché obbligato, perché univoco. Il confronto con l’atteggiamento di Fanni, moglie e madre ma dichiaratamente aperta alle avventure amorose, svela tutta la fragilità delle certezze di Ebba, deboli ed indifese proprio in quanto fissate per decreto, anziché conquistate sul campo. Ebba non solo non comprende le scelte diverse dalle sue: ciò che è più grave e significativo, è che non sia davvero in grado di spiegare e sostenere le proprie.  La force majeure smaschera l’infondatezza delle sue posizioni: non ci sono argomenti per suffragarle, ma lei non possiede nemmeno la forza morale per superarne il fallimento. Ci vorranno altri eventi, altrettanto dirompenti, per fiaccarne definitivamente l’inutile resistenza e convincerla ad arrendersi. Lasciare che sia: è il principio che ci uniforma al mondo, e ci pacifica con esso, invitandoci a condividere serenamente  la sua imperfezione. 

 

Questo film ha concorso, come candidato svedese, agli Academy Awards 2015. 

 

Johannes Bah Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Clara Wettergren, Vincent Wettergren

Forza maggiore (2014): Johannes Bah Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Clara Wettergren, Vincent Wettergren

 

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