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Life

Regia di Anton Corbijn vedi scheda film

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La recensione su Life

di zombi
8 stelle

stock in effetti non lavora "per LIFE" non ancora almeno. potrebbe vendere le proprio fotografie al giornale ma.... dean è un attore al suo primo ruolo importante e in attesa di essere scelto da kazan per.... insomma è storia, e storia con una "S" di un certo livello pure. ciò che mi è piaciuto del bel film di corbijn è come questa Storia sia stata trattata. questo è il dietro le quinte di ciò che successe poi. è la vita dietro al mito. grazie a bellissime musiche e ad una fotografia eccelsa il regista da vita concreta ad una certa atmosfera. sembra di sentire il freddo di quella giornata a time square quando quasi per caso, dopo aver chiacchierato della sua vita, stock decise di andare a fare questi scatti come per togliersi un dente e poi si vedrà. oppure la bruma nell'inverno in indiana, nella fattoria degli zii di james. la disillusione di due ragazzi che rincorrono qualcosa di totalmente diverso l'uno dall'altro anche se per un certo momeno furono vicinissimi. uno morì pochi mesi dopo divenendo un mito, l'altro ebbe una lunga e gloriosa carriera morendo ottantenne. entrambi famosi. se da un certo punto di vista potrebbe apparire sminuire l'icona, vivificarla con scatti dimessi e famigliari come quelli di stock, ha reso umano l'attore dietro la sua immagine. come per marilyn con certi scatti così sprofondati nella malinconia dei propri pensieri, james dean fu riportato ad uno stato terreno ancor prima di divenire l'idolo di milioni di ragazzi e ragazze adorato per sempre. c'è la scena bellissima di questo aereo che sparisce dietro ad una nuvola fondendosi con la luce del sole, lasciando solo una scia. corbijn è riuscito nell'intento di parlare di JAMES DEAN e di un momento fondamentale della sua breve esistenza senza eccedere nell'enfasi. dehaan è bravissimo nel riproporre per l'ennesima volta james dean, assomigliandogli in maniera quasi  imbarazzante, ma senza scimmiottarne l'immagine o il mito, o anche solo l'idea di ciò che fu, o che noi immaginiamo che potesse essere dietro quel suo modo ribelle tra il giubbotto di pelle e gli occhiali da vista. e pattinson gli tiene testa con vigore nel dare vita ad un dennis stock che vuole ardentemente avere una sua personale come altri grandi e immortali della fotografia, inseguendo con caparbietà ciò che lui vede in quell'attore che si offre scostante e fastidioso. un film che ha maneggiato una potente molto bollente, ma che ha saputo gestirla con coraggio e polso. proprio bello.

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