Regia di Russell Crowe vedi scheda film
Film teso e conivolgente che se da un lato non brilla effettivamente di luce propria, dall'altro ricostruisce in maniera piuttosto fedele l'epoca storica del primo dopoguerra in Turchia.
Film teso e coinvolgente nel quale il Russell Crowe regista si attiene con notevole accuratezza storica ai fatti del primo post-guerra in Turchia. Certo, a dirla tutta, manca quella scintilla magica che permetterebbe alla sua opera prima di essere catalogata come capolavoro, e anzi, se non vi fosse l'immensa interpretazione del Russell Crowe attore staremmo parlando di una pellicola del mucchio, un'opera qualunque arrestatasi a metà del guado. Aggiungo che è probabilmente un film che va visto dalla giusta angolatura, quella cioè ANZAC (Australiana-Neozelandese) e Turca, per cui i drammatici eventi qui portati in scena rappresentano a tutti gli effetti la svolta che segnò l'inizio della storia dei rispettivi Paesi così come li conosciamo oggi. Un ultimo appunto sulla risibile decisione italiana di distribuire il titolo non con l'equivalente (e bellissimo) titolo italiano “Il rabdomante”, ma bensì con quello originale inglese -prassi che sembra ormai diventata quasi la regola da noi- per poi però puntualmente doppiarlo. Siamo l'unico Paese che da un lato è incapace di emanciparsi dal provincialismo del doppiaggio, mentre dall'altro sembra tenerci ad offrire un aspetto superficialmente cosmopolita lasciando i titoli (e solo quelli) in inglese.
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