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La spada magica

Regia di Berti I. Gordon vedi scheda film

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La recensione su La spada magica

di zombi
6 stelle

giorgio ha vent'anni e perde il suo tempo a chiedere allo stagno magico di mostrargli la bella principessa elena che guarda caso si bagna ignuda nello stagno del castello ove risiede. entrambi innamorati, ma il matrimonio purtroppo non s'ha da fare per le diverse fonti di lignaggio. siamo nel paese delle favole, tra principi, sibille, regni incantati e stregoni malvagi da temere quanto e più del demonio in persona. ma soprattutto siamo nel 1962 alla corte dei miracoli di bert i. gordon. e la magia e l'incanto delle avventure a cui ho assistito, sta quasi esclusivamente in questo fatto. la magia di carta pesta dei tronchi scagliati da un orco spaventevole e lo humour al quale non (ci) si può sottrarre nell'immergersi in cotale extreme adventure di finzione, sta tutta nella pozione che bert i. gordon ha preparato per il suo pubblico di allora e a venire of course. poichè il bello del cinema è proprio questa; essere immortale come la sibilla madre adottiva di giorgio, e di essere ripescato nello scaffale di un comet store nel fidenza village, trovato un pò per caso e acquistato per alcune foto nel retro custodia. il caro bert era troppo impegnato ad incantare gli organi addetti alla vista dei suoi prossimi futuri spettatori per curarsi della sceneggiatura e  della recitazione degli attori tanto per dire due cose due. grazie però a scenografie di cartone si, ma ben pitturate e illuminate e ad un drago che farebbe l'invidia di qualsiasi carnevale coi carri in maschera, gli ottanta minuti scarsi dell'avventura scivolano via con un gradevolissimo sorriso sulle labbra e nella mente. certo basil rathbone è lì per batter cassa, la principessa elena di anne heim quando è assediata da due nani malefici comparsi così nella sua cella che allungano le manine licenziose per titillarla dove probabilmete si poteva solo mostrare nel paginone centrale di playboy, sembra più in preda ad una crisi acuta di flatulenza, e il lord branton di liam sullivan è privo di qualsiasi velleità espressiva tanto è impegnato a non spettinarsi(splendida la fine che gli fa fare lo stregone rathbone). il film si lascia in gran parte guardare per la performance divertita della grande estelle winwood morta centounenne nel 1984 e mitica miss withers nel cult di neil simon INVITO A CENA CON OMICIDIO. di culto inoltre gli aiutanti gemelli siamesi della sibilla interpretati da nick e paul bon tempi. gradevolissima visione. ode naturalmente alla meravigliose doppiatrice della winwood, LYDIA SIMONESCHI.

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