Espandi menu
cerca
The Little House

Regia di Yoji Yamada vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Baliverna

Baliverna

Iscritto dal 10 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 105
  • Post 4
  • Recensioni 2108
  • Playlist 26
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Little House

di Baliverna
9 stelle

Una domestica in una famiglia piccolo borghese nel Giappone che va verso la Seconda Guerra Mondiale. Niente d'interessante? Invece lo è.

I film di Kitano e simili - cioè quelli più esportati degli ultimi decenni - hanno finito per restituirci un'immagine parziale, e per questo fuorviante del Giappone: tutto gente crivellata di colpi, donne violentate, sesso gelido, spietatezza, odio e disperazione. Lo stesso vale per certo cinema nipponico d'avanguardia post-sessantottino.

Questo è il primo pensiero che mi è venuto guardando questa piccola perla del cinema giapponese, che racconta una storia che non ha nulla di eccezionale, ma che è narrata con tranquilla fermezza, compostezza e fluidità che ci ricordano i classici (e il compatriota Ozu). Forse non troviamo lo stesso rigore formale del maestro, ma l'armonia e la pulizia dello stile sono comunque notevoli.

Il regista riesce a rendere bene lo scorrere degli anni e le impronte indelebili che certi eventi lasciano nelle vite delle persone, le quali a volte preferiscono lasciare i conti in sospeso: conti che, inevitabilmente, prima o poi bisognerà chiudere, irrorandoli di lacrime a lungo represse. Se non altro, perché anche le cose accuratamente nascoste devono venire alla luce, sorrette dalle gambe lunghe della verità.

Un altro pregio del film è il pudore nel raccontare i sentimenti, da quelli più tormentosi e conosciuti (la sbandata della padrona per il giovane collega del marito), a quelli più delicati e innocenti (come quelli della protagonista). Ben rappresentata è anche la dedizione della giovane donna nel servire la famiglia presso la quale opera, in una dimensione che va ben al di là del mero lavoro, e oggi passata di moda.

Sullo sfondo passa la Seconda Guerra Mondiale, osservata dal punto di vista dei giapponesi, dagli entusiasmi iniziali al ritorno a casa con le pive nel sacco (per chi tornò affatto).

Sicuramente da vedere, come finestra sul cinema giapponese e come esempio di vicenda semplice ma profonda, raccontata con sensibilità umana, che si segue molto volentieri.

PS: Andava doppiato e valorizzato di più.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati