La recensione su Liberaci dal male

di Znk

5 stelle

"Esistono due tipi di male. Il male secondario, quello fatto dagli uomini, e il male primario, che è tutta un'altra storia".

Scott Derrickson è uno dei registi più interessanti presenti nel panorama horror.

Grazie al suo discreto THE EXORCISM OF EMILY ROSE, Derrickson è riuscito a far rinascere l'horror che ha per tema principale l'esorcismo e le possessioni. Ed è riuscito in questo "miracolo" non tanto per la discreta qualità del film, ma per il suo straordinario risultato al botteghino.

Comunque, non è con THE EXORCISM OF EMILY ROSE che Derrickson ha raggiunto la maturità, bensì con l'ottimo SINISTER, con il quale è riuscito a farmi suscitare un interesse non indifferente.

Per questo motivo le aspettative erano tante su questo nuovo film, e non solo da parte mia.

Che Derrickson sia riuscito, con le sue due opere sopracitate, a rendere il mondo dell'occulto macabro, ma allo stesso tempo affascinante è indubbio. E la stessa cosa prova a fare in questo LIBERACI DAL MALE. Ma questa volta non ci riesce, o almeno ci riesce solo in parte.

Questo è un film che senza dubbio farà suscitare non poco interesse agli amanti del genere horror, e questa sua "capacità" è dovuta alla commistione, effettuata all'interno della pellicola, del genere horror con il genere poliziesco, a cui, successivamente, si aggiunge anche il noir.

Partendo, quindi, da questa idea, il film poteva senz'altro svilupparsi in una maniera molto interessante, e non metto in dubbio che avrebbe potuto ritagliarsi un posticino nel genere. Ma così non è.

Non è così perché, a causa di questa abbondante commistione tra generi, Scott Derrickson è costretto a cambiare ripetutamente, e a volte quasi senza rendersene conto, registro, e, quindi, andando ad influire sui vari generi presenti nel film.

Se da una parte, il genere poliziesco e noir vengono sviluppati, non benissimo ma quanto basta, siamo costretti ad ammettere che la parte che perde forza è proprio la parte horror. Quell'ambita parte horror, che chi ha apprezzato le precedenti opere del regista sicuramente rimpiangerà.

E' necessario però dire che Derrickson non è stato per niente aiutato dalla sceneggiatura, scritta a quattro mani da Paul Harris Boardman e dal regista stesso.

Se, infatti, vogliamo parlare di uno dei difetti principali del film, non si può non citare la sceneggiatura.

Una sceneggiatura che funziona per quanto riguarda il livello costruttivo della trama, ma che rovina il film per quanto riguarda le svolte e le soluzioni finali. E questa sua "cadenza" nel rovinare il film è riscontrabile nella prevedibilità, e nel fatto che rimastichi i sempre eterni cliché, che nonostante la buona regia di Derrickson, stancano.

Un film fallito, a cui si aggiunge la delusione, date le intenzioni e dato anche il cast in generale, composto da attori, i quali, chi più chi meno, fanno la loro parte. Ma non è un film fallito in tutto.

E il merito di questo "non-completo-fallimento" si deve proprio a Scott Derrickson, il quale impregna la pellicola con il suo indiscutibile talento visivo, e che ci regala scene come quella dell'esorcismo finale. Scena prevedibile ma visivamente terrificante.