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Liberaci dal male

Regia di Scott Derrickson vedi scheda film

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will kane

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Liberaci dal male

di will kane
6 stelle

Jerry Bruckheimer,ormai ingrigita ma sempre vivace volpe di Hollywood,da metà anni Ottanta in poi,ha saputo metter su grandi successi,spesso fragorosi negli effetti speciali e nella confezione,patinata però efficace,dopo il fiasco notevole di "Lone Ranger" ha prodotto sia il quarto capitolo delle avventure robotiche dei "Transformers",che questa miscela di thriller e horror.La quale non ha sbancato,però ha avuto buona stampa,e comunque si è conquistata un discreto seguito,che potrebbe aumentare in seguito,soprattutto all'estero.Lo spunto viene da un libro,di un ex-poliziotto divenuto studioso di esoterismo e demonologia,dopo aver vissuto l'esperienza narrata nel film,in cui alcuni reduci dall'Iraq,avendo scomodato uno spirito maligno locale,ne sono tornati posseduti,a compiere malvagità varie in terra d'America.Si troveranno contro il duro sbirro e un prete sui generis,carismatico e fascinoso,molto fisico,ma capace esorcista.Al di là del lecito dubbio sulla verità della vicenda,con tanto di possessioni,atti di ferocia e forza inusitata da parte degli indemoniati,che,ad aver la pazienza di seguire i titoli di coda,viene curiosamente messa in dubbio dalla canonica scritta "Ogni riferimento a persone e fatti realmente..."eccetera,e della non sempre felicemente risolta collocazione di genere della pellicola,perchè è strutturata come un thriller metropolitano,ma ha anche la componente fantastica del film dell'orrore,c'è da dire che "Liberaci dal male" non è un brutto film.L'effettaccio non è ricercato a tutti i costi,se si eccettua un povero gatto finito malissimo secondo un rituale folle,e qualche scena sanguinaria,Derrickson lavora maggiormente sull'elaborazione della suspence,con qualche rozzezza narrativa (l'indemoniata che lancia il bimbo tra i leoni avviando la storia,sparisce dal racconto,per tornare solo sporadicamente,e risultare,infine,solo un mezzo per far saltare sulla sedia lo spettatore);una colonna sonora costruita per tre quarti da riusciti inserimenti di canzoni dei Doors in momenti topici della trama,una fotografia quasi completamente occupata a far risaltare buio e contrasti di colori lividamente pallidi,con un prete che in alcuni frangenti somiglia a Simon Le Bon,impugna il crocefisso come una 44 Magnum,però gli va dato adito di essere ben impersonato da Edgar Ramirez,e un poliziotto più "terreno" che ha la presenza fisica di Eric Bana,sono elementi a favore di un lavoro tutto sommato apprezzabile,anche se discutibile in più punti.

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