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Il padre

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Regia di Fatih Akin

Con Tahar Rahim, George Georgiou, Akin Gazi, Numan Acar, Makram Khoury, Alejandro Rae, Lara Heller, Joel Jackshaw, Shubham Saraf... Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (9)

Trama

Mardin, 1915: una notte la gendarmeria turca inizia la caccia a tutti gli uomini armeni. Il giovane fabbro Nazareth Manoogian viene separato dalla sua famiglia. Sopravvissuto all'orrore del genocidio, anni dopo scopre che le figlie gemelle sono vive e decide di rintracciarle. La sua odissea lo porterà dai deserti della Mesopotamia fino alle praterie solitarie del North Dakota, incontrando personaggi buoni ma anche cattivi e persino il diavolo fatto persona.

Approfondimento

IL PADRE: SULLO SFONDO DEL GENOCIDIO ARMENO

Diretto da Fatih Akin e scritto dal regista con Mardik Martin, Il padre è il capitolo conclusivo di una trilogia sull'amore, sulla morte e sul diavolo, iniziata con La sposa turca e continuata con Ai confini del Paradiso. Considerata in termini finanziari e realizzativi come la produzione più ambiziosa di Akin, Il padre si muove sullo sfondo del genocidio armeno di inizio Novecento per raccontare le vicende di Nazareth, un armeno che dopo essere scampato alla morte scopre come le due figlie siano ancora vive e decide di mettersi in viaggio per rintracciarle.

Dalla lavorazione lunga e travagliata, Il padre in un primo momento prevedeva lo svolgersi di cinque storie parallele, ognuna tesa a sottolineare come il diavolo fosse insito in ognuno di noi. Akin ha poi optato per una sola linea narrativa su consiglio del regista Costa-Gavras, che dopo aver letto la sceneggiatura lo ha invitato a concentrarsi esclusivamente su una delle storie, su quella che riteneva più rappresentativa dei suoi scopi. Quando infine la sceneggiatura finale è stata completata, Akin ha avuto la grande occasione di conoscere Mardik Martin, sceneggiatore di Martin Scorsese per Toro scatenatoNew York, New York. Lavorando sulla versione inglese del copione, Martin e Akin hanno ulteriormente snellito la storia e trovato quella che sarebbe diventata senza ulteriori cambiamenti la vicenda raccontata in Il padre.

Conosciuto per il suo perfezionismo, Akin ha fatto sì che ogni elemento della storia del film corrispondesse a verità, recandosi in prima persona nei luoghi raccontati e avvalendosi dell'aiuto di alcuni dei più grandi esperti del genocidio armeno, tema storicamente complesso. A far quasi da consulenti e fonti sono stati: Wolfgang Gust, ex editore della rivista Spiegel e autore di numerose pubblicazioni sull'impero Ottomano, sul genocidio armeno e sulla responsabilità congiunta della Germania; Taner Akçam, docente di storia all'Università del Minnesota ed esperto di genocidio; e Kathrin Pollow con i suoi studi sui bambini armeni morti nel 1915 negli orfanotrofi di Libano, Siria e Iraq.

Con la direzione della fotografia di Rainer Klausmann (che ha lavorato per sei settimana su una sedia a rotelle a causa di un incidente che gli ha causato la rottura dell'anca), le scenografie del premio Oscar Allan Starski e i costumi di Katrin Aschendorf (a cui il regista Atom Egoyan ha messo a disposizione gli abiti di scena del suo Ararat), Il padre è stato girato in tre continenti diversi (Asia, Europa e America) in CinemaScope e ha per protagonista Tahar Rahim, chiamato a recitare "muto" per gran parte delle sequenze (Nazareth, il personaggio centrale, viene ferito alla gola da un turco e le sue corde vocali vengono irrimediabilmente danneggiate).

Note

Difficile aspettarsi, da Fatih Akin, un tale polpettone fiacco e didascalico, eppure Il padre è proprio così: intreccia urlando similitudini banali, annacqua subito il fatto storico relegandolo a mero pretesto d’avvio dell’avventura, punta al classicismo da kolossal ma non ne afferra mai la potenza epica ed evocativa, si poggia su una sceneggiatura che allinea meccanicamente fallimenti per un soffio, agnizioni da feuilleton, improbabili fortune. Le intenzioni e le ambizioni si vedono tutte: è per questo che la caduta suona ancor più fragorosa. Terzo capitolo della trilogia "dell'amore, della morte e del diavolo" aperta da La sposa turca (2004) e continuata da Ai confini del paradiso (2007).

Trailer

Commenti (2) vedi tutti

  • Film epico,implicitamente religioso,a tempi distesi e ampi paesaggi.L'eroe,nel contesto del male dominante,incontra persone solidali che gli permettono di proseguire la sua ricerca.Riduttivo il titolo italiano.The cut non indica solo il taglio delle corde vocali,ma lo sradicamento che culmina nei sassi contro il cielo.Dall'abisso la lenta risalita.

    commento di giammaz
  • Caduta rovinosa per uno dei più interessanti registi della sua generazione, come spesso succede ai grandi.

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Spaggy di Spaggy
7 stelle

Il genocidio armeno, questo sconosciuto. Prima di parlare di The Cut di Fatih Akin, mi viene naturale chiedermi quanti di noi ricordino il primo doloroso genocidio del Novecento, quello che realizzato dai Turchi con l’appoggio dei tedeschi provocò la morte di migliaia e migliaia di armeni, colpevoli di non voler rinunciare alla religione cattolica per sposare l’islamismo.… leggi tutto

2 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

EightAndHalf di EightAndHalf
5 stelle

L'epica de Il padre è un'epica che chiede di sacrificare la profondità caratteriale dei personaggi che appaiono in scena e, al contempo, la disposizione non manichea dei ruoli all'interno della vicenda. Non che non sovvengano sottilissimi dubbi sul ruolo del Bene e del Male, nel nuovo film di Fatih Akin, certe immagini al riguardo vogliono proprio destare smarrimento nelle… leggi tutto

2 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

sasso67 di sasso67
3 stelle

Ha ragione, secondo me, chi ha scritto che a un certo punto il film di Akin diventa una specie di Dagli Appennini alle Ande. Peccato, un'occasione persa, a maggior ragione perché il film sul genocidio degli Armeni era nelle mani di un regista di nazionalità turca, sebbene nato e vissuto in Germania. Il problema è che mi sembra che esistano due Akin: uno quello di coraggiosa… leggi tutto

5 recensioni negative

2022
2022

Recensione

barabbovich di barabbovich
6 stelle

1915. I turchi si rendono responsabili di uno dei più efferati genocidi della Storia: quello del popolo armeno. Nazareth, mite fabbro di Mardin che fin dal nome sembra dover portare la croce della sua immagine cristologica, viene separato dalle sue figlie e condotto al massacro. Gli viene risparmiata la vita ma perde l’uso delle corde vocali (è a quello che fa riferimento il…

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Utile per 4 utenti
2020
2020

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vjarkiv di vjarkiv
2 stelle

Caduta rovinosa per uno dei più interessanti registi della sua generazione, come spesso succede ai grandi. Forse l’idea di realizzare il suo kolossal lo ha tradito. La cosa più irritante è rappresentata dall’improbabilità delle coincidenze, e dimostra una poca attenzione nel redigere la sceneggiatura, rielaborata niente di meno che da Mardik Martin. Eppure…

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Trasmesso il 9 marzo 2020 su Rsi La1
2018
2018
Trasmesso il 28 ottobre 2018 su Rsi La1
2016
2016

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sasso67 di sasso67
3 stelle

Ha ragione, secondo me, chi ha scritto che a un certo punto il film di Akin diventa una specie di Dagli Appennini alle Ande. Peccato, un'occasione persa, a maggior ragione perché il film sul genocidio degli Armeni era nelle mani di un regista di nazionalità turca, sebbene nato e vissuto in Germania. Il problema è che mi sembra che esistano due Akin: uno quello di coraggiosa…

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2015
2015
Nel mese di aprile questo film ha ricevuto 9 voti
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Manuela Avakian di Manuela Avakian
1 stelle

Che cosa aspettarsi da un regista Turco?UNA SCHIFEZZA!!!Il genocidio armeno,e' soltanto appena accennato,poi si seguono le vicende romanzesche-avventurose  del protagonista in giro per il mondo....film deludente e decisamente inverosimile che poco o nulla ha che a fare con la storia!!Protagonista, brutto ed antipatico!

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EightAndHalf di EightAndHalf
5 stelle

L'epica de Il padre è un'epica che chiede di sacrificare la profondità caratteriale dei personaggi che appaiono in scena e, al contempo, la disposizione non manichea dei ruoli all'interno della vicenda. Non che non sovvengano sottilissimi dubbi sul ruolo del Bene e del Male, nel nuovo film di Fatih Akin, certe immagini al riguardo vogliono proprio destare smarrimento nelle…

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FilmTv Rivista di FilmTv Rivista
4 stelle

Dalla Turchia della Prima guerra mondiale al North Dakota degli anni 20, passando per la Siria, il Libano, Cuba, la Florida e Minneapolis: Nazaret Manoogian, fabbro armeno, vittima del genocidio del suo popolo perpetrato dai turchi, privato della voce, della casa, del lavoro e della famiglia, scampato miracolosamente al conflitto e alla morte, insegue per mezzo mondo le figlie disperse e forse…

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Uscito nelle sale italiane il 6 aprile 2015
locandina
Foto
2014
2014
Nel mese di settembre questo film ha ricevuto 3 voti
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cricchia79 di cricchia79
2 stelle

Il progetto è ambizioso e l'attesa del pubblico per questo film è tanta. Cast davvero al completo, tutti in sala grande a prendersi gli applausi che sono puntualmente arrivati ma questo è un  film spocchioso e troppo consapevole che si arrocca nella ricerca della perfezione ma che restituisce poco direi alcun  coinvolgimento vero per questa tragedia…

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alan smithee di alan smithee
7 stelle

  VENEZIA 71. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA - CONCORSO Epopea del viaggio, fuga verso ovest per ricongiungere una famiglia spezzata da una sanguinosa guerra civile, The cut segna il desiderio del regista turco Fatih Akin di dire la sua su un episodio tra i più vergognosi della recente storia della Turchia, e che lo imbarazza ed inorridisce appunto in quanto turco:…

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Spaggy di Spaggy
7 stelle

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