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Lucy

Regia di Luc Besson vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Lucy

di GIMON 82
6 stelle

"Io sono ovunque" dice Lucy/Johansson al termine del film........come anche quest'ultima fatica di Besson che spazia (o cerca) nell'ovunque cinematografico,tra fantascienza,action,thriller e spruzzate di filosofia ancestrale. Il suo Lucy è la summa cinematografica  "caricata" di allori che vorrebbero/dovrebbero essere avveneristici ma si perdono nell'iperbole regisitico/scenografica.

La giovane Lucy rappresenta la (super) eroina cinematografica come l'Anne Parrillaud del cult Nikita del 1990,ma se Nikita era un thriller duro e puro,qui s'inscena una vicenda frammentata in diversi elementi.Gia' l'inizio è ipercitazionista in proposito,echi  Kubrickiani nel presentarci il primo esemplare della femmina scimmia,l'austrolapiteco Lucy.

Lucy è ovviamente anche il nome della platinatissima Scarlett Johansson,studentessa coinvolta (a sua insaputa) come corriere di una partita di "neo-droga" sintetica.Hpc24 è il nelogismo chimico di questa sostanza blu in cristalli,un derivato di materia fetale che assunta in minime dosi "innalza" i sensi e lo spirito.

locandina

Lucy (2014): locandina

Uno sbaglio nel "meccanismo" di consegna fa saltare gli  equilibri e Lucy si ritrova in un gioco al massacro piu' grande di lei,tutto avviene durante un pestaggio dove una busta di droga cucita nel suo addome si rompe fortuitamente.E' solo l'inizio di un viaggio nei meandri della mente umana (e non solo) che Besson  mostra secondo un canone americanissimo e altamente lisergico.Elementi che si prestano alla grande per un cinema "blockbuster" che qui si (s)veste d'ambizione filosofica e (fanta) scientifica con l'azzimato Morgan Freeman nei panni di un neuropsichiatra studioso della psiche umana.Le conferenze di Freeman fanno il palio con le immagini "nature" dell'inizio, in flashbach ad effetto patina dove Quark di Piero Angela si abbraccia all'ecosistema virtuale.Tutto sembra essere parte di un coacervo pretenzioso,ricco di supposizioni umano/naturalistiche dove balza all'occhio un effetto da enorme videogame.Emblematico in tal senso è l'inseguimento per le vie di Parigi degno di Vin Diesel e company.la Johansson dal canto suo si presta dignitosamente all'immagine di eroina/martire per il bene del mondo,dato che la superdroga aumenta le capacita' psichiche in uno spazio illimitato.Oltre alla bionda Johansson  è menzionabile la presenza  del villain di turno, "L'Old Boy" coreano Choy Min Sik ,uno spietato manager del narcotraffico che ci riporta nelle gesta ai killer da (neo) cinema coreano.Tra riferimenti all'azione piu' cruda da thriller "postmoderno" e indagini sulla forza dell'inconscio collettivo Lucy cerca l'impatto forte con lo spettatore,un colpo che pero' la regia scontata di Besson e meccanismi da videogame rompono al primo avvicinamento.

Nonostante il  buon lavoro sugli attori,in particolare sulla Johansson,Min Sik e l'inimitabile Freeman il film di Besson resta purtroppo sulla superficie patinata dell'immagine e dell'azione , il suo appare  come il compitino svolto "ad hoc" per un pubblico da multisala.Peccato per una trama e una ricerca filmica che negl'intenti era ottima, il cercare di svelare le illimitate capacita' inconscie appare qui come uno zibaldone da PC,psichedelico e computerizzato all'eccesso,troppo colorato per essere parte della  misteriosa psiche dell'essere umano..........

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